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Google vuole un WordPress più veloce

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Google assume ingegneri esperti di WordPress, la piattaforma open source (a pagamento c’è la parte di hosting) più diffusa al mondo che permette di realizzare blog, ma anche sistemi di informazione complessi come giornali e riviste visitate ogni giorno da milioni di utenti.

WordPress è diventato lo standard di fatto per la gestione dei contenuti, la piattaforma utilizza un CMS (content management system) che è diventato materia obbligatoria per chiunque voglia studiare come si lavora nel mondo dei social, mentre plugin speciali e temi su misura sono un segmento di economia della rete sempre più importante. E Google ha deciso, pur possedendo una sua piattaforma di blogging (Blogger, fondata nel 1999 da Pyra Labs e acquistata da Google nel 2003), che bisogna invece investire su WordPress. E lo sta facendo come suo stile in maniera massiccia.

google wordpress

Non è una novità a pensarci, perché la casa di Mountain View ha sempre investito per cercare di dare forma alla rete del futuro, controllando lo sviluppo “open” con una intelligente politica di partecipazione alle cause dell’Open Source. Scelta strategica visto che il valore di Google non sta nel codice che scrive (e che quindi può essere open almeno nei suoi stack più profondi) ma nelle informazioni che raccoglie.

Adesso è WordPress, che ha circa il 59% del mercato blog (il 29% di tutti i siti web al mondo) e “contiene” circa un terzo dei contenuti della rete (incluse queste pagine che state leggendo). Google che di recente ha fatto partire la sua politica “mobile first” per dare più risalto ai siti che abbiano una versione mobile o un design responsive e la sua iniziativa per avere siti più “veloci” nella risposta, sta investendo nel lavoro sul codice sorgente di WordPress al fine di renderlo più veloce e più responsive e, ovviamente, anche più adatto per quanto riguarda il capitolo degli AMP, la parte degli “Accelerated Mobile Pages” che fa da contraltare alle “Instant Articles” di Facebook.

Il mondo Open Source sino a questo momento è stato per così dire molto timido nell’accogliere le AMP (come gli instant articles) che vengono visti dai giornali come una possibile via per migliorare la visibilità degli articoli (raggiunti dalle ricerche e dalle condivisioni social più che dai vecchi portali di una volta) ma Google spera di riuscire ad aumentare la presenza delle sue soluzioni tecnologiche il prima possibile.

google wordpress - foto Google accelera
La prima mossa di Google è stata partecipare a WordCampUS, la convention di sviluppatori e utilizzatori di WordPress che si tiene ogni anno negli Stati Uniti. A dicembre gli ingegneri di Google hanno iniziato a ingaggiare la comunità degli sviluppatori e a cercare di spiegare i possibili modi per migliorare la performance delle pagine WP in rete, offrendo velocità ma anche complessità, “peso” e script come chiavi di lettura della percezione dei siti web da parte degli utenti.

La mossa di Google è gentile-aggressiva e si può mettere in relazione anche alla iniziativa che vede l’azienda di Mountain View al lavoro per il filtro che limita tracker e pubblicità: da un lato vuole superare quelli delle terze parti nel suo browser Chrome, dall’altro vuole implementare il suo meccanismo di limitazione dei tracker (soprattutto quelli non suoi) in maniera tale da dare una forma al web più a sua immagine e somiglianza.

Tra le due lame di questa forbice si capisce che il futuro immaginato da Google è quello di dare forma a una piattaforma universale di blogging veloce, responsive, indicizzata, AMP, con i plugin giusti e soprattutto con le “furbizie” di generazione e caricamento delle pagine dinamiche compatibili con il browser di Mountain View. Resta da vedere la risposta di WP e della sua comunità.

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