L’iPhone può funzionare come cacciavite? Non ancora, ma quel che può fare è influenzare con le sue tecnologie a misura d’uomo una vasta gamma di comparti tra cui anche quella degli attrezzi da bricolage come è avvenuto con il Svitavvita Gyro Driver, un cacciavite a batteria di Black&Decker che incorpora e usa in maniera del tutto originale il giroscopio, una delle componenti per la quale Apple per prima ha trovato un’applicazione di massa, introducendolo in iPhone.
Se nel telefono il giroscopio fa comprendere al dispositivo il suo orientamento, il Gyro Driver Black&Decker usa, grazie ad un brevetto specifico, il giroscopio per indicare al suo prodotto dove sta “guardando” e per cambiare il senso di rotazione della punta senza ricorrere ad alcun interruttore rendendo naturale e facile avvitare e svitare una vite.
Macitynet, che aveva già parlato del Gyro Driver (o GYRO MAX come è conosciuto in alcuni paesi) quando è stato per la prima volta presentato in Europa alla fine di agosto, ha messo alla prova il cacciavite a batteria in un test che forse esce dai nostri tipici confini di interesse e non ha la pretesa di essere un vero test tecnico-specialistico, cosa che è, invece, fuori dalle nostre competenze,, ma che è utile a far comprendere come anche al di fuori dell’elettronica di consumo vero e proprio si possano creare vere e proprie interfacce umane compatibili con il nostro modo di razionalizzare i gesti in funzione di una azione.
Come accennato il Gyro Driver è un cacciavite di fascia “hobbistica”, studiato per la casa e utile per montare mobili e scaffali, lavorare su oggetti con numerose viti, assistere chi ha problemi al polso o ad una mano. Il numero di attrezzi che svolgono questo compito è lunghissimo e anche Black&Decker, pioniere in questo ambito, ne ha diversi di tutte le fasce nel suo catalogo, ma nessuno è così intelligente da capire che cosa vogliamo fare: svitare o avvitare una vite? Il Gyro invece comprende quel che vogliamo fare senza utilizzare, come i predecessori, un interruttore.
Una volta impugnato come se fosse una pistola, il cacciavite a batteria si attiva visto che il palmo preme ergonomicamente una sorta di “grilletto” che si troverà in corrispondenza del palmo: l’accensione di un LED che funge da illuminatore del taglio della vite in cui andremo a posizionare la punta, segnala che è pronto a funzionare. Diciamo pronto, perché in realtà il cacciavite non partirà fino a quando non gli indicheremo con una leggerissima torsione la direzione verso cui deve girare. A quel punto la punta inizierà a ruotare avvitando o svitando la vite.
Nel corso della nostra prova, lo ribadiamo, svolta senza avere la pretesa di fare un test approfondito e funzionale, ma semplicemente rivolta al funzionamento dell’interfaccia e a verificare l’adattabilità ad alcuni semplici compiti, possiamo dire che il sistema, inizialmente un po’ sconcertante, diventa dopo pochissime viti estremamente naturale. In pratica non si pensa più a che cosa si deve fare. Il Gyro Driver è anche molto preciso dal punto di vista del controllo: aumentando l’angolazione la punta gira più veloce fino ad arrivare a 180 giri/minuto, se si riorienta la punta nella direzione opposta, il motore rallenta fino a fermarsi quando l’impugnatura è su un asse verticale.
Dal punto di vista delle prestazioni che abbiamo valutato sia in fase di semplice avvita e svita su alcune viti già collocate in sede, sia (per un uso meno comune) provando a far mordere le viti sul legno vergine, il Gyro si comporta più che egregiamente. La batteria e la coppia (3 Nm) sono state largamente sufficienti per svitare e poi avvitare senza sforzo 50 viti da 3 centimetri; successivamente abbiamo avvitato, partendo da zero, sei viti autofilettanti da sei centimetri in un asse in legno di larice tre centimetri, una operazione che richiede un significativo sforzo al cacciavite. Abbiamo anche testato il Gyro Driver su una vite di 8 centimetri che anche se con qualche difficoltà è stata avvitata quasi interamente senza dover ripristinare la postura dell’attrezzo. Al termine delle operazioni il LED ha cominciato a lampeggiare, segnalando una bassa carica della batteria agli Ioni di Litio (18 mesi di tenuta per la carica; 3,6V – 1,3 Ah), ma probabilmente avremmo potuto proseguire oltre. Per altro è anche possibile usare il cacciavite mentre si ricarica la batteria mediante l’accessorio incluso assieme a dieci diverse punte cacciavite in acciaio, il che lo rende quasi “eterno” dal punto di vista dell’autonomia.
I maggiori vantaggi del Gyro Driver sono però dal punto di vista ergonomico; giroscopio a parte si tratta di un prodotto che dà l’impressione di essere stato costruito con grande cura al punto da diventare una vera e propria estensione della mano. È piccolo a sufficienza per essere gestito in spazi ridotti, è molto leggero ed è adatto anche per lunghe sessioni di lavoro e questo lo rende utile non solo a semplici fini hobbistici, target cui si rivolge primariamente il prodotto, ma anche a specifici usi di impronta professional.
Il Gyro Driver, complessivamente, è quindi un prodotto di qualità ed innovativo, che sfruttando proprio il giroscopio limita movimenti innaturali e fastidiosi, come la necessità di attivare un interruttore quando si deve passare dall’azione dell’avvitare a quello dello svitare. Sotto questo profilo possiamo dire senza timore di essere smentiti che Black&Decker ha di fatto reinventato il cacciavite elettrico; più o meno quel che Apple ha fatto con l’iPhone.
Gyro Driver ha un prezzo consigliato di 59 euro. Black&Decker ha cominciato in questi giorni la distribuzione nei negozi.
Maggiori informazioni sul sito di Black&Decker Italia
