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iTunes Music Store Giapponese il 4 agosto?

Potrebbe essere vicino il lancio dell’iTunes Music Store giapponese. A suscitare il sospetto che l’apertura dell’ultimo, grande negozio di musica digitale sia imminente l’invito inviato da Apple Japan ai giornalisti di quel paese per un evento che si terrà  il prossimo 4 agosto. Secondo quanto riferiscono alcuni siti americani che fanno cenno alla vicenda, l’invito non conterrebbe dettagli specifici sul merito dell’incontro, ma facendo sapere che si parlerà  di musica è difficile pensare ad altro che al debutto della versione locale di iTunes.

L’apertura del negozio giapponese viene ritenuta un passo di grande rilevanza strategica per Apple, della stessa portata di quello che lo scorso autunno portò al lancio dei negozi europei e questo non solo perché il mercato musicale del paese asiatico è tra i più rilevanti del mondo, secondo alcuni dati secondo solo a quello interno americano, ma per i benefici effetti che ne avrebbe il mercato di iPod.

Al momento il player di Apple in Giappone come altrove è ai vertici delle vendite, ma senza il sostegno di un negozio di musica di riferimento fatica più che in altri paesi. E’ di questi giorni, ad esempio, la notizia che i Walkman flash di Sony hanno conquistato il primato nella loro categoria, un fatto decisamente inusuale e legato, a giudizio degli osservatori, proprio al fatto che gli appassionati di musica giapponesi non possono (o se si preferisce, devono) acquistare musica digitale di iTunes se cercano un catalogo musicale in Internet.

Apple, da tempo, è impegnata in trattative con le etichette musicali giapponesi per acquisire i diritti sui loro cataloghi. Trovare un accordo è parso fin da subito più laborioso che altrove visto che gli editori del paese del sol levante hanno minori incentivi che altrove ad aprirsi alla musica digitale per il basso livello della pirateria e per la scelta, in parte premiata dal mercato, di coltivare in maniera indipendente, andando sul mercato con negozi proprietari e legati esclusivamente alla propria casa di produzione, il commercio di musica.

Un secondo fattore che ha reso difficile il lancio del negozio giapponese è stata la politica del prezzo fisso per ciascun brano, uno dei capisaldi della strategia di Apple. Le etichette giapponesi sono sempre state molto riluttanti ad abbracciare questa strategia.

Il risultato è un mercato locale che si è sviluppato in maniera del tutto particolare, con piccole realtà  che operano su porzioni limitate di cataloghi musicali in alcuni casi ristretti ad una o due etichette e con prezzi variabili e molto alti, anche 320 Yen per brano, circa 2,50 euro. Al momento la vendita di musica su Internet, anche per la possibilità  di avere in affitto CD, pratica che al di fuori del Giappone non è considerata legale e che consente di avere a disposizione grandi quantità  di musica a prezzi bassi senza acquistare i dischi, ha un impatto limitato e i numeri conseguiti non sono pari al potenziale espresso dal mercato locale.

Il debutto di iTunes Music Store in questo contesto potrebbe avere un effetto distruttivo e proiettare ancora più in alto la popolarità , già  molto alta, dei prodotti della Mela, oppure rappresentare un fattore di rischio per Apple che potrebbe non riuscire ad avere gli stessi fattori incentivanti che lo hanno reso popolare altrove. Cupertino scommette sul primo aspetto e per questo ha puntato molte carte sul lancio del negozio giapponese che spera possa contribuire in maniera sostanziale alla prospettiva, non del tutto remota, di portare il record di canzoni vendute ad un miliardo entro un periodo di tempo non troppo lungo.

itms japan

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