L’aggiornamento di iTunes attenta alla privacy degli utenti. Questa la convinzione espressa da vari bloggers che stanno dibattendo la questione su Internet in queste ore, successivamente al rilascio dell’update alla versione 6.02.
L’aggiornamento, oltre a migliorare la sicurezza e la stabilità del software, aggiunge anche un nuovo servizio denominato “Mini store”, in pratica una piccola finestra che serve a consigliare gli acquisti quando si seleziona un brano di una playlist. Ma per funzionare il Mini Store ha necessità di accedere all’ID Apple per identificare la “storia d’acquisto” del cliente e tutto questo non piace affatto al pubblico americano che, almeno in parte, è molto sensibile alle questioni inerenti la riservatezza dei dati che definiscono senza mezzi termini questo metodo come Spyware. Proteste giungono anche dal fatto che i “consigli per gli acquisti” possono essere di fatto equipari ad un AdWare, ovvero ad un sistema per lanciare pubblicità non richiesta sul computer dell’utente finale.
Ad irritare è soprattutto il fatto che Apple non abbia in alcun modo avvertito i suoi utenti delle modifiche apportate ad iTunes e il fatto che nella licenza d’uso, nei termini di servizio nelle dichiarazioni inerenti la privacy non c’è alcun cenno all’invio di dati ad Apple né ad una società denominata Omniture che si occupa di marketing che pure, stando al codice di iTunes raccoglie dati.
Apple ha risposto alle accuse precisando che “le informazioni raccolte per il Mini Store non vengono archiviate” e invitando coloro che hanno preoccupazioni per la loro privacy a disabilitare la funzione per evitare l’invio di qualunque dato ad Apple.
Diversi utenti, anche sui server delle discussioni di Apple, chiedono che Cupertino non si limiti a questo ma precisi esattamente quale tipo di informazioni vengono trasmesse e a quale scopo sono destinate.