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Il futuro della TV e il Mac

Parlare di “Mediacenter” per un computer Apple può rappresentare improprio visto che il termine coniato da Microsoft per una versione non particolarmente fortunata di Windows XP di fatto appartiene al “nemico”: ma ormai con mediacenter si designano tutti quei sistemi in grado di gestire musica, audio, video, foto in un unico apparecchio con un sistema operativo in molti casi anche Linux.

Il nuovo Mac mini, come il vecchio modello non ha funzionalità  di sintonizzazione, gestione, registrazione TV, non è un PVR perchè Apple, secondo anche quanto affermato dal suo vicepresidente Schiller non vuole far concorrenza al TIVO o ad altri dispositivi simili.

Da più parti in questi giorni la dichiarazione è stata letta come un riflesso della volontà  di Apple di mirare ad una diversa distribuzione e vendita dei contenuti TV come accade per il suo iTunes Music Store: i telefilm e gli spettacoli in generale vengono venduti singolarmente, anche a ridosso della loro trasmissione TV, pronti per essere riprodotti in una risoluzione adatta all’iPod e questo potrebbe avvenire un domani anche con una qualità  maggiore adatta alla riproduzione su grande schermo.

E’ indubbio che questa potrebbe essere una via facilmente percorribile da Apple ma questa opzione si scontra con alcune difficoltà  oggettive; da un parte il pubblico americano che ama la tecnologia è abituato a ricevere la TV via cavo e in alta risoluzione con una qualità  audio video che attualmente non abbiamo nel nostro paese, dall’altra, pur con linee velocissime per l’accesso ad internet, il download di una trasmissione TV in un formato giustificabile dall’alta qualità  richiede tempi molto lunghi.

La TV del futuro
Per avere un’idea di quale può essere la qualità  della tv del futuro non è necessario usare la macchina del tempo: basta semplicemente accedere come già  fanno tanti utenti anche italiani, alla pagina dei trailer QuickTime di Apple dove è possibile trovare una buona quantità  di filmati ad alta risoluzione in formato 720p e 1080i. Se analizzate durata e dimensioni in MB degli archivi vi renderete conto di quanto possa “pesare” un archivio H264 con risoluzione fino a 1920×1080 e del tempo necessario per scaricarlo.

D’altra parte la strada è quella: gli utenti con televisori LCD, videoproiettori LCD e DLP e dei plasma veramente ad alta risoluzioni cercano contenuti per valorizzare il proprio acquisto ed al momento, in attesa di Blu-Ray e DVD ad alta definizione la risorsa sono proprio questi trailer e le trasmissioni TV HD degli USA.

Dalla parte dei Broadcaster europei più avveduti c’e’ la volontà  di aprire un nuovo mercato che comporta rinnovo delle macchine (televisori e ricevitori), caratteristiche premiante per chi sceglie un operatore rispetto all’altro. lotta al mondo della pirateria con contenuti “live” di elevata qualità .
Non è un mistero che il passaggio all’alta definizione avverrà  dapprima nel nostro paese non con la attuale tecnologia del digitale terrestre nata già  obsoleta ma con le trasmissioni satellitari di Sky che già  opera a livello sperimentale basandosi sul formato H.264.
Anche le trasmissioni sperimentali della RAI per le olimpiadi di Torino erano realizzate con compressione H264 ed un particolare ricevitore ADB con la TV digitale terrestre del futuro.

H.264 su tutti i canali
Come avrete capito il formato H.264 è fondamentale per la ricezione e per la riproduzione dei contenuti HDTV che ci arriveranno dal satellite e dalla terra nei prossimi anni ma anche per le prospettive della trasmissione via cavo o via internet.
E’ un formato scelto dalla gran parte dei broadcaster perché permette di avere, nella banda occupata dal DVB MPeg2 utilizzato fino ad oggi, un segnale di qualità  audiovideo e risoluzione di molto superiore al suo predecessore.

H.264 ha però un difetto: richiede una elevata potenza di elaborazione per essere riprodotto: occorre un computer potente ed una buona scheda video oppure un chip dedicato all’elaborazione del segnale e alla sua decompressione.
Se accedete alla già  menzionata pagina dei trailer di QuickTime vi renderete conto delle specifiche richieste dal fomato, specifiche che escludevano fino agli ultimi mesi di dicembre tutte le macchine Apple che non fossero dei PowerMac G5 biprocessore per il formato 1080i.

Oggi, con la presentazione dei Mac con Intel e con le prime prove degli utenti sulle nuove macchine siamo in grado di poter affermare che non solo i nuovi iMac e MacBook Pro con scheda ATI Radeon che si occupa della decompressionie sono in grado di gestire i formati più pesanti ma anche il Mac mini Core duo è in grado di farlo con la sua scheda Intel a memoria condivisa.

Ma il PVR?
Ma la capacità  di riproduzione è solo un lato della questione. L’altro è quella di registrazione.
Come molti lettori sanno esistono già  diversi tipi di sintonizzatori TV esterni o su scheda PCI per il Mac: per le trasmissioni analogiche (quelle della normale antenna terrestre), per le trasmissioni Digitali Terrestri e pure per quelle satellitari, a questi dobbiamo aggiungere gli apparecchi per la gestione via cavo venduti solo negli Stati Uniti.

Ogni paese ha un suo standard o un canale di trasmissione prevalente, in ogni paese ci sono diversi operatori con Card di protezione dei contenuti diversi: immaginatevi cosa poteva significare per Apple inserire un sintonizzatore dedicato e adeguato al paese di vendita o alle preferenze dell’utente all’interno degli angusti spazi residui del Mac mini!
In un computer che è altamente personalizzabile (pure la tastiera e il mouse sono opzionali) e concepito come “universale” perche’ fornito ovunque con la stessa dotazione e un sistema operativo multilingue è veramente un controsenso installare un sintonizzatore con caratteristiche “regionali”!

Apple potrebbe agire come fece in passato con la serie Performa, permettendo di installare una sezione sinto interna con una apposita scheda adatta ai vari sistemi di trasmissione, ma la varietà  degli standard, il ridotto spazio all’interno di Mac mini, la volontà  di rendere difficile l’accesso alle viscere della macchina e probabilmente anche l’esperienza di quei modelli sono fattori che impediscono una tale operazione, forse molto di più del riferimento ad opportunità  di mercato di vendita online dei contenuti.

Del resto, come abbiamo detto, esistono dei validi prodotti PVR di Elgato, Miglia, Formac, Terratec, che svolgono ottimamente le funzionalità  di registrazione, differita, programmazione degli eventi e pure di conversione delle registrazioni per la visualizzazione su iPod: basterà  che evolvano nei confronti della registrazione di streaming H.264 e otterremo oltre che la comodità  d’uso anche una altissima qualità  di registrazione per ora limitata al 576p.
Questi programmi e funzionalità  non sono integrate in Front Row ma la presenza di un telecomando evoluto venduto con i tuner o magari di applicazioni come Salling Clicker o del gratuito Mediacentral permettono di sfruttare queste opzioni mantenendo la semplicità  di accesso che vuole garantire Apple con la sua applicazione di controllo dei contenuti multimediali.

Conclusioni
Silenzioso, compatto, con una marea di connessioni wired e wireless ad alta velocità , uscite video e audio digitali, ed ora con la capacità  di riprodurre contenuti HD in formato H.264, il Mac mini Core Duo è in grado di gestire la TV del presente e quella del futuro, sia per contenuti ad alta risoluzione da scaricare dalla rete che da registrare in streaming attraverso sintonizzatori esterni.
Come non definirlo il mediacenter Apple definitivo?

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