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iPhone e iPad non hanno causato l’incidente aereo EgyptAir Parigi-Cairo

Non è stato l’incendio provocato da un dispositivo Apple a far precipitare il 19 maggio 2016 un Airbus A320 della compagnia aerea di bandiera egiziana EgyptAir MS804 partito da Parigi e diretto al Cairo. Lo si apprende dalle perizie, finalmente rese note, degli investigatori su un caso che ha causato la morte di 66 passeggeri più l’equipaggio, di cui ancora oggi non si conosce esattamente la causa.

“Smartphone e tablet”,è riportato in uno dei documenti che hanno richiesto due anni e mezzo di lavoro, “non sono probabilmente all’origine del disastro”. Nel documento si afferma che “i test eseguiti durante la valutazione non hanno rivelato alcuna debolezza o difetto latente”.

Si sottolinea, senza escludere nulla, che le prese elettriche alle quali erano collegati i dispositivi erano “chiaramente non conformi alle specifiche di Apple per le fonti di alimentazione del caricabatteria”. “Tuttavia”, si legge ancora nella perizia degli esperti, “la ricarica non ha avuto un impatto sulla sicurezza [dell’aereo]. La possibile instabilità termica spontanea di un dispositivo con una batteria agli ioni di litio non può mai essere rigorosamente esclusa. Tuttavia, l’analisi mostra che per questi dispositivi, tale evento deve essere considerato estremamente improbabile”.

grafica incidente volo EgyptAir MS 804

L’ipotesi che fosse stato un dispositivo Apple appoggiato sul cockpit a causare l’incidente era stata sollevata dal quotidiano Les Parisienne che ora pubblica la smentita. Citando fonti anonime che avevano fin da subito suscitato perplessità tra gli esperti, si avanzava la teoria secondo cui il velivolo fosse stato distrutto da un incendio determinato da un iPhone 6s o un iPad mini 4. Apple all’epoca aveva dichiarato di non essere a conoscenza di evidenze che legavano quanto accaduto sul volo EgyptAir a propri dispositivi ma di essere a completa disposizione degli investigatori e suoi esperti pronti a rispondere a qualsiasi domanda.

L’attacco di Le Parisienne rientrava in realtà in un contesto di guerra di perizie tra le autorità francesi e quelle egiziane, ciascuna delle due determinata a scaricare le responsabilità dell’incidente sulle spalle dell’altra. Da una parte gli egiziani cercano di dimostrare che da parte loro non esiste alcun difetto di vigilanza sulla meccanica e l’elettronica del volo e neppure sul comportamento dei piloti, quanto qualche errore compiuto dalla sicurezza francese che avrebbe imbarcato una bomba o permesso un sabotaggio. A loro volta le autorità d’Oltralpe vorrebbero dimostrare che il velivolo è precipitato a causa del comportamento sbagliato dell’equipaggio oppure per  difetti di manutenzione e non per lacune di vigilanza sulla sicurezza del velivolo.

Ora è probabile che anche l’azione legale contro Cupertino presentata dai parenti delle vittime per chiedere un risarcimento danni per la morte dei loro cari, sarà dismessa sperando che l’indagine punti nella direzione giusta, oltrepassando depistaggi e voci infondate per dare giustizia a chi ha perso un proprio caro in un disastro senza responsabili.

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