30 milioni di canzoni scaricate a partire dal lancio del negozio virtuale di musica, il 28 aprile 2003. Due milioni di iPod venduti in due anni. Il 70% del mercato della musica online è di Apple (con un negozio forte di 500 mila titoli), così pure il 31% del mercato dei lettori Mp3 tutto compreso, dagli economicissimi basati su Flash ram non sostituibili fino ai jukebox digitali basati su hard disk. Un mercato, osserva Steve Jobs, dove una fetta importante è riservata agli ultra-compatti nell’ordine di grandezza dei 64 Mb di flash ram. In quel mercato vuole entrare Apple con il nuovo iPod.
Piccolo ed estremamente gradevole, l’iPod Mini ripropone la dualità del design Apple: tanto è smussato e bianco il fratello maggiore, tanto è piccolo, squadrato e metallizzato il più piccolo fratello minore, delle dimensioni di un biglietto da visita! L’operazione di Apple (nelle prossime ore vi forniremo i dettagli tecnici del nuovo mini iPod di cui tanto si era discusso nei giorni scorsi sui siti internet dedicati ai rumors e alle indiscrezioni) mira ad occupare una fascia di mercato significativa, senza però cannibalizzare l’esistente.
Per questo Steve Jobs ha provveduto a far “aumentare” la capienza dell’iPod base, da 10 a 15 Gb (così come era per il precedente iPod “di mezzo”, successivamente cresciuto sino a 20 Gb) mantenendone il prezzo invariato e contemporaneamente ha cercato un differente aspetto esteriore del nuovo lettore di musica.
Rimane inalterata l’aspetto grafico dell’interfaccia software mentre i pulsanti sono stati studiati con un altro ordine: scompaiono per guadagnare spazio i quattro pulsanti sotto il display che vengono integrati nella ghiera a sfioramento. Adesso è possibile non solo ruotare ma anche premere sui quattro angoli e attivare così le quattro funzioni. Nei prossimi servizi illustreremo anche le modalità dell’interfaccia per vedere se ci sono stati cambiamenti oppure se le funzioni rimangono inalterate.
Tra poco in linea anche una galleria fotografica degli iPod Mini visti da vicino.
