Il portatile è sempre con noi, lo scanner no. Come si fa, allora, se c’è bisogno di archiviare dei dati cartacei al volo, magari lontani da casa o dall’ufficio? Si può mettere in borsa un piccolo scanner a penna come questo prodotto da Iris, autoalimentato attraverso la porta Usb e molto semplice da usare. Costituisce anche una valida alternativa a chi non voglia ingolfare la propria scrivania con uno scanner planare e sfruttare la capacità di riconoscimento ottico dei caratteri su testi di qualunque lunghezza e per molteplici scopi, non ultimo quello del riconoscimento del codice a barre.
Il pubblico di questo tipo di oggetto è realmente molto differenziato.
Iris ha saputo cogliere l’opportunità di integrare al meglio praticamente tutte le funzioni associabili alla tecnologia della scansione ottica “portatile” e del riconoscimento ottico in un unico pacchetto software-hardware.
La funzionalità per i codici a barre, ad esempio, rende lo strumento utile per chiunque abbia da gestire un magazzino e non voglia rinunciare al suo Mac. Con dieci penne si può gestire un capannone di Ups, con una il magazzino di un negozio o di un ufficio.
Ma il riconoscimento ottico dei caratteri apre la porta a una serie di utilizzi altrettanto ampi.
Dallo studente che può usare insieme al suo portatile la penna di Iris in biblioteca per raccogliere il materiale ad esempio della tesi all’ufficio che ha bisogno di recuperare i dati di fatture e altri moduli in modo rapido e in differenti locations. In realtà , se la necessità delle scansioni non è continua o non orientata all’acquisizione di immagini di grande formato e lo spazio sulla scrivania è poco, Iris diventa anche una valida alternativa ad altre soluzioni come uno scanner planare che occupa comunque ampio spazio sul tavolo….
La recensione completa di IrisPen è su questa pagina di MacProf.