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It’s the marketing, baby…

Più un tentativo di fare marketing, di mostrare i suoi prodotti, che di fare volume d’affari. Più una vetrina collocata in punti strategici che un modo di rinpinguare i bilanci. Così la pensano sulla (quasi) ufficializzazione trapelata da Cupertino sulla catena dei negozi Apple gli analisti che per primi si sono sbilanciati sull’argomento.”E’ una questione di marketing – dice David Bailey di Gerard Klauer Mattison – più che un problema di vendite”. Secondo Bailey, Apple starebbe tentando di migliorare l’immagine dei suoi prodotti, o meglio, di mostrarli nel loro contesto, presentati da personale competente e senza a volte stimolanti ma altre volte scomodi e assurdi confronti con il mondo PC. Le esperienze passate nel corso delle quali i prodotti Apple sono stati venduti, oltre che da rivenditori tradizionali, anche da grandi catene di informatica non è stata sempre felice. Macchine abbandonate a se stesse o relegate in angoli poco visibili, commessi senza alcuna preparazione specifica o che miravano a vendere i PC piuttosto che i Mac, scarso assortimento di periferiche. Il risultato non sono state solo vendite certo non entusiasmanti ma anche un cattivo ritorno di immagine per le macchine con la Mela. Sarebbe proprio la sconfitta di questa situazione l’obbiettivo principale del lancio della catena dei negozi Mac: creare punti vendita che in competizione con quelli di informatica e zeppi di prodotti Wintel siano in grado di mostrare al pubblico la reale qualità  dei computers di Cupertino, dare la sensaziono di un prodotto avanzato, ben supportato, che fornisce soluzioni per tutte le fasce di consumo. “L’esperienza di acquisto presso i punti vendita dove ora è presente Apple – dice Andrew Scott, un analista di Needham & Co – è a dir poco scadente. Per apprezzare i prodotti di Apple, in particolare il software, bisogna provarli avendo accanto qualcuno che sappia come usarli. I negozi di Apple daranno qusta possibilità “Se questa filosofia si rivelasse quella che ha in mente Apple è perfino probabile che i negozi con la Mela possano essere privi di magazzino e appaggiarsi per le spedizioni della merce su AppleStore. Sorta di show rooms ad alta tecnologia, con spazi arredati in maniera accattivante nei quali i prodotti sono esposti con sapienza sia dal punto di vista della collocazione che dell’illustrazione delle loro possibilità  tecnologiche, non stanze zeppe di CPU e poi, nel retrobottega, un magazzino zeppo di scatoloni.Non pare, sempre alla luce di queste prime informazioni e impressioni, che si possa scatenare una concorrenza spietata con i rivenditori Apple tradizionali. Agli Apple Center, infatti, dovrebbero continuare a rivolgersi i clienti professionali, coloro che ricercano soluzioni sofisticate, che chiedono assistenza e servizi e tutti coloro che, in ogni caso, sanno che cosa vogliono e conoscono i prodotti della Mela. Al contrario i negozi di Apple si rivolgeranno, aprendo le loro vetrine in luoghi di grande passaggio e di prestigio, a tutti coloro che non conoscono i prodotti Mac e che non avrebbero neppure l’occasione di conoscerli se non venissero loro presentati usando questo sistema.Per spingersi oltre sarà  necessario attendere ancora qualche giorno. Molti dei dubbi che gravano sulla scelta di Apple dovrebbero essere sciolti nel corso della conferenza stampa di martedì prossimo. Allora, forse, sapremo anche se e quando apriranno negozi Apple anche al di fuori degli USA

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