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Jobs rompe con Disney e spiana la strada a nuovi soci per Pixar

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La “gallina dalle uova d’oro” Pixar ha sfornato in questi anni dei veri e propri capolavori dell’animazione computerizzata da Toy Stoy fino al recente Finding Nemo.

Ad inizio settimana, l’ultima pellicola Pixar di grande successo al box office e nelle vendite dei DVD (per ora solo in regione 1), è stata nominata (ancora una volta) tra i cinque film d’animazione che sono in lizza per vincere l’Oscar del miglior film nella sua categoria… e francamente sembra che l’Oscar ce l’abbia già  nella branchia il pesciolino arancione.

Tutti insieme i film Pixar/Disney hanno finora incassato 2,5 miliardi di dollari al cinema e 150 milioni di dollari in DVD e VHS.

Steve Jobs, come noto, è il capo sì di Apple ma anche di Pixar, e la sua verve decisionale non poteva che farsi sentire anche in questa occasione.

Pixar Animation Studios ha finora rilasciato i suoi migliori lungometraggi (A Bug’s Life, i due Toy Story, Monsters Inc e Finding Nemo) grazie ad un accordo di distribuzione con The Walt Disney Co., un accordo che ha portato così tanti soldi nelle casse di Disney che, si mormora in diversi ambienti, sia stata l’unica ancora di salvezza del gigante di Mickey Mouse, in pesante deficit per tutte le sue altre attività .

Il contratto con Disney scadrà  nel 2005, il che significa che usciranno ancora sotto le insegne Disney i due prossimi titoli in lavorazione ad Emeryville: The Incredibles (premiere statunitense in novembre) e Cars (premiere statunitense per Natale 2005).

Visti i crescenti successi Steve Jobs era da tempo (dieci mesi) in trattativa con Disney per dare qualche miglioramento economico al loro accordo ma Disney (finora 50% degli incassi e pagamento a Disney di una quota tra il 10 e il 15% per i costi di distribuzione), pressata da altri debiti, non ne ha mai voluto sapere, pur volendo certamente continuare a co-distribuire i prodotti di Pixar.

Tutti gli eventuali sequel dei film finora usciti per Pixar/Disney, dovranno i diritti cinematografici solo a Pixar, questi sette titoli invece dovranno dividere ogni futuro profitto come da contratto in scadenza.

Dopo i recenti insuccessi di Disney nell’animazione 3D molte speranze di riscossa sono poste in Chicken Little che dovrebbe arrivare nei cinema nel 2005.

Jobs che per gli affari evidentemente ha fiuto, ha voluto attendere le recenti nomination agli Oscar per dare la stoccata finale al partner Disney: martedì è stata annunciata la nomination, giovedì è stato annunciato il non prolungamento del contratto con Disney.

Non saranno poche le major della cinematografia che si faranno sotto (si parla di WB, MGM, Sony e 20th Century Fox), con loro Jobs riuscirà  probabilmente a spuntare nuovi e più ricchi contratti e dal 2006 altri film animati continueranno a divertire grandi e piccini in ogni cinema del mondo.

Nell’after hour il titolo Disney (NYSE) perdeva circa il 5% mentre quello di Pixar (Nasdaq) aveva guadagnato oltre l’1,5%.

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