KVM è una sigla misteriosa per la gran parte degli utenti di computer: nell’acronimo troviamo le iniziali delle periferiche più importanti per l’I/O o meglio per l’interfacciamento con il proprio Mac o PC: Keyboard (tastiera), Video e Mouse.
In pratica il KVM è uno “switch”, un commutatore che permette di effettuare il passaggio da un computer all’altro mantenendo un limitato set di periferiche di interfaccia: con una sola tastiera, mouse e video potete controllare di volta in volta due Mac diversi, un Mac ed un PC o molti di questi insieme.
L’uscita del Mac mini ha ampliato l’interesse verso questi dispositivi (recente, ad esempio, un annuncio di Iogear) per una serie di motivi:
– Il ridotto ingombro del Mac mini incoraggia utenti Mac e PC ad “aggiungerlo” alla propria dotazione invece che acquistarlo per una sostituzione
– la decisione di Apple di fornirlo in versione BYOKVM (con un acronimo inventato da Steve Jobs che significa sceglietevi da soli tastiera, video e Mouse), e quindi senza accessori I/O permette di investire il risparmio in un commutatore KVM
– Il ridotto spazio delle nostre scrivanie e non ultima la necessità di risparmiare energia (chi ha un monitor CRT magari di grandi dimensioni lo sa bene) invitano a ridurre al minimo lo spazio occupato dagli accessori.
Quali sono i vantaggi e le modalità d’uso di un KVM?
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