I consumatori devono essere informati sulle conseguenze climatiche della consegna dei pacchi afferma Oltralpe il centro studi governativo France Stratégie.
Il francese Macg, riferisce che France Stratégie ha recentemente pubblicato un rapporto che tratta di ecologia, incentrato in particolari sui trasporti e la mobilità del domani. A essere presi di mira ci sono lo shopping online e le consegna a domicilio, pratiche esplose con l’emergenza COVID-19, evidenziando i problemi ecologici del fenomeno e proponendo l’idea di tassare le consegne.
L’idea è rendere obbligatoria per ogni consegna un’aliquota tenendo conto dell’impatto ambientale, in particolare in termini di emissioni di CO2. L’obiettivo sarebbe quello di responsabilizzare gli acquirenti, invogliarli a alla moderazione.
Secondo gli autori del report è necessario combattere il concetto di consegna gratuita, valutando la quantità di CO2 emessa per questa attività, caricando sul cliente il prezzo del servizio, rompendo l’illusione del gratuito instillata da tante piattaforme, con tante persone che non si rendono conto che in realtà un costo c’è e che se non lo paga il cliente, qualcuno lo deve pagare al suo posto.
Particolare oggetto di critica anche le consegne “espresse”, in cui il pacco viene consegnato poche ore dopo l’ordine, opzione che dovrebbe essere soggetta a ulteriore tassazione secondo gli autori dello studio, con mezzi che viaggiano anche quando non sono completamente carichi, pur di garantire le consegne in poche ore, rispettando le scadenze. Gli autori dello studio raccomandano quando possibile di non fare affidamento a questo tipo di consegne, evidenziando la necessità di applicare ulteriori costi per chi chiede consegne super-veloci. Il problema non è solo l’emissione di CO2, l’occupazione costante di spazi pubblici ma anche nell’inquadramento dei contratti di lavoro dei vari fattorini, costretti spesso a turni massacranti per garantire in modo continuativo le consegne.
L’idea alla base del report è interessanti ma ci sono ostacoli, come ad esempio difficoltà oggettive nel tassare con precisione il costo ecologico di un pacco che arriva dall’estero e che magari arriva a casa nostra dopo essere stato trasportato in aereo o in nave.
Sarebbe ad ogni modo interessante far capire tutti i meccanismi che ci sono dietro la consegna di un semplice pacco. I criteri ecologici nella spedizione sembrano al momento interessare poco i clienti finali: da un sondaggio Oltralpe è emerso che solo 34% degli acquirenti online sarebbe disposto a pagare di più per consegne più ecologiche.