La rivoluzione nel mondo dei chip da un emettitore di luce al silicio

Ricercatori dell’Università tecnica di Eindhoven (Eindhoven University of Technology), nei Paesi Bassi, hanno sviluppato un emettitore di luce al silicio, un elemento che da anni è indicato come una sorta di “Santo Graal” nel campo della microelettronica. Un elemento di questo tipo renderebbe possibile risolvere varie problematiche e consentire la creazione di chip ancora più veloci grazie alle comunicazioni ottiche, con la luce sfruttata per collegare diverse parti di un microchip.

I ricercatori riferiscono di essere riusciti a creare una lega di silicio in grado di emettere luce. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Nature, considerata (insieme a Science) quella di maggior prestigio nell’ambito della comunità scientifica internazionale. La svolta è stata possibile grazie ad una miscela di silicio e germanio collocata in una struttura esagonale che consente di sfruttare l’intervallo di banda (band gap) ed emettere luce.

È da 50 anni che gli scienziati inseguivano questa possibilità, riferisce l’Università. Già nel 2015 si era pensato di sfruttare una struttura esagonale ma solo ora sono riusciti a ottenere quanto desiderato, eliminando impurità e difetti.

Dall’Università di Eindhoven, un emettitore di luce che promette di rivoluzionare il mondo dei chip
Foto: Sicco van Grieken, SURF.

Il team ora riferisce che comincerà a creare un laser al silicio per dimostrare la possibile integrazione nei chip, e saranno necessari ancora affinamenti prima di vedere effettivamente il sistema in tecnologie nelle mani degli utenti. In passato altri ricercatori avevano sperimentato l’uso di materiali vari ma questi si sono rivelati spesso “incompatibili” per l’uso con i semiconduttori.

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