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La marcia trionfale di Anderson

Doveva essere il quarto fiscale più debole, quello nel quale Apple si deve più che altro difendere sul mercato. Invece da Cupertino ancora una volta è arrivato l’annuncio di un record rispetto allo stesso periodo del’anno precedente.
Record nei profitti per azione, 88 cents invece degli 81 previsti, contro i 60 del 1999, il 47% in più, record nelle vendite, 1.043.000 macchine contro le circa 800.000 dello scorso anno, il 26% in più e record nel fatturato, 1.94 miliardi di dollari (oltre 4000 miliardi di lire), il 27% in più rispetto allo scorso anno. Che Apple potesse fare bene era largamente previsto, ma forse in pochi si attendevano un successo di mercato così ampio su tutti i fronti.
“Siamo molto soddisfatti – ha sottolineato i capo delle operazioni finanziarie di Apple Fred Anderson – perchè la nostra crescita è stata netta su tutti i fronti: unità  consegnate, profitti e fatturato”. Ma sopratutto la crescita è stata significativa nel settore professionale.
Quello che da sempre è stato uno degli “argomenti” di punta del mercato della società  di Cupertino ha beneficiato del successo commerciale della linea G4 e dei PowerBook, ambedue rinnovati da un mese e mezzo. “Abbiamo venduto 100.000 PowerBooks – ha confermato Fred Anderson – e 350.000 G4”. Grazie alle prevalenza, rispetto al quarto precedente, di macchine di fascia high-end, non solo Apple ha potuto aumentare il fatturato ma è anche riuscita a fare crescere il margine lordo per ciascuna macchina arrivato a superare il 28% di media. Questo in un panorama dove tutti i concorrenti, indistintamente, diminuiscono i loro margini di guadagno è un altro importante segnale per la salute finanziaria della società  che produce profitti e aumenta il suo modello di efficienza economica.
Ma anche nel settore consumer – ha poi voluto precisare Anderson – le cose non sono andate male. L’iMac ha continuato a svolgere la sua funzione di macchina per “l’iniziazione informatica”. Ancora una volta è stata rilevante la percentuale di coloro per i quali un iMac è stato il primo computer acquistato e altrettanto significativa è stata quella di coloro che sono passati da Windows a Mac grazie al desktop di fascia bassa. “In tutto i nuovi utenti della piattaforma che hanno acquistato un iMac sono stati il 47% del totale. Di questi il 17% avevano un computer Windows”, ha detto Anderson.
La buona performance di iMac ha ugualmente contribuito alle buone prestazioni finanziarie di Apple in questo trimestre. “Vorrei fare notare – ha detto Anderson rispondendo alle domande dei giornalisti – che attualmente grazie al mix di prodotti nel settore consumer, il prezzo medio dell’iMac è superiore a quello che avevamo fino a quando esisteva un solo modello”.
Al contrario del passato, e anche questo è uno degli aspetti più rilevanti di questo trimestre fiscale – i successi di Apple non si sono concentrati negli USA. Anzi, per la prima volta da anni a questa parte, il mercato interno non rappresenta più la maggioranza delle vendite della società  di Cupertino. “A livello internazionale – ha detto Anderson – abbiamo realizzato il 51% del nostro fatturato” e questo con una crescita record in Europa (ne parliamo in un articolo a parte). In Giappone, invece, le cose sono andate meno bene del passato con un aumento delle vendite che è il più basso su scala mondiale, solo il 12%. “Ma se si guarda agli ultimi sei mesi – ha precisato Anderson – non si tratta di un dato preoccupante. In Giappone abbiamo infatti avuto la massima crescita mondiale con il 49%”.
Sono andate bene anche le vendite sull’Apple Store (400 milioni di dollari di fatturato di cui 100 milioni di dollari sono giunti da vendite a singoli clienti) e stanno andando bene anche le cose nell’accordo con Earthlink tanto che Apple sta pensando di estendere la formula anche al di fuori degli USA (e anche questo è al centro di un nostro altro articolo).
Il resto della conferenza stampa è stato un vero e proprio slalom di Anderson tra domande che miravano a strappare qualche commento su prodotti futuri, ma il CFO di Apple è stato molto abile ad evitare qualunque cenno al proposito. L’unico indizio che qualche cosa potrebbe accadere è stata la dichiarazione sulla fornitura di processori G4 da parte di IBM entro il mese di giugno che qualcuno ha letto come “nuove macchine entro giugno”. Macity tornerà  sul tema con alcune sue considerazioni entro la giornata.

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