Sulla questione AirPort non si vede ancora la luce in fondo ad un tunnel cominciato un anno fa e dal quale, ancora, l’Italia, coi suoi ministeri lungimiranti, non e’ uscita.
Si minacciavano tasse assurde per poter adoperare dispositivi come AirPort in Italia e quasi ce ne eravamo fatti una ragione, invece ancora si aspetta il “varo” dell’IEEE 802.11 sul territorio italiano, a quando?
Intanto negli Stati Uniti (e non solo… in pratica manca solo l’Italia), il giorno dopo l’annuncio di AirPort tutti i negozi ne erano pieni e tutti i liberi cittadini ne potevano fare uso, tanto che, i piu’ intrepidi, con la sostituzione delle antenne standard, sono riusciti a raggiungere distanze incredibili e non risultano ingabbiati in nessun penitenziario.
Ora negli USA si allargano ulteriormente le gia’ larghe maglie sull’argomento wireless networking: sara’ ancora piu’ semplice avere trasferimenti di dati veloci.
La FCC americana, l’ente che regola le comunicazioni (paragonabile al nostro Ministero delle Comunicazioni… certo, meno paludato) negli USA, ha appena concesso a una societa’ come Proxim (ma implicitamente a tutti gli altri operatori del settore, tra i quali c’e’ certamente Apple con il suo AirPort) le autorizzazioni generali per creare in piena sicurezza da interferenze connessioni senza fili di alta banda per i privati e aziende.
Succedera’ mai nel Bel Paese?