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Lascia il capo della divisione Apple di Microsoft

Kevin Browne, uno dei personaggi più importanti e influenti nel corposo team di sviluppo che in Microsoft si occupa dello sviluppo di software per Macintosh, ha lasciato il suo ruolo per passare alla divisione XBox.

L’€™annuncio è giunto dalla stessa Microsoft e fa seguito ad un riposo sabbatico di tre mesi chiesto da Browne. Quando il manager rientrerà  alla fine di ottobre sarà  più, quindi, a capo della divisione che produce Office, Internet Explorer e gli altri prodotti per la nostra piattaforma ma andrà  a ricoprire un non precisato incarico nell’€™ambito del settore che produce la console di Redmond.

Browne era una figura molto popolare tra gli appassionati della piattaforma Mac. Se, infatti, Bill Gates è da sempre stato considerato dali utenti “il nemico”, il capo della divisione Mac è sempre stato visto come una sorta d’infiltrato “buono” ma… non troppo. Sempre di un uomo a capo di una importante divisione di una grande azienda trattasi e pertanto con la necessità  di creare solo ed esclusivamente profitto per tale azienda.

Lo scorso aprile, Browne annunciò che Microsoft da quel momento si sarebbe concentrata solo nello sviluppo di software per Mac OS X. Esclusi alcuni piccoli e doverosi aggiustamenti ad Internet Explorer ed Outlook Express per Mac OS 9 è ciò che effettivamente la Macintosh Business Unit ha poi fatto.

Tra le opere più importanti il team guidato da Browne ha realizzato la versione nativa di Office per Mac OS X ma ha anche l’MSN Messanger e il Windows Media Player (quest’ultimi due, però, senza tutte le caratteristiche e le peculiarità  delle versioni per Windows).

Browne aveva recentemente dichiarato che la MacBU avrebbe messo a disposizione solo un client “.Net” perché esso non ha mai visto il Macintosh come una piattaforma server ideale per il “.Net”.

Microsoft è una società  amata e odiata da tutti gli estimatori del mondo Apple. E’ indubbio ad ogni modo che il lavoro fatto dal team di Browne in questi anni è stato esemplare. Tutti i nuovi software per Macintosh prodotti da Microsoft, al contrario di quanto avvenne in passato, sono stati progettati da persone che usano e apprezzano realmente il Mac e forse non ha totalmente torto chi, tra gli analisti, sostiene che senza il lavoro fatto da questo team e senza Office, il mondo Macintosh avrebbe ora meno dell’1% di quote di mercato.

Browne però sarà  ricordato anche per la sua recente polemica sulle vendite di Office per Mac OS X. A suo dire, Apple non avrebbe spinto abbastanza il nuovo sistema operativo e pertanto Microsoft avrebbe venduto molte meno copie del previsto della suite in questione (300.000 copie contro le 750.000 previste). Le dichiarazioni di Browne, che aveva ventilato anche la possibilità  che Microsoft potesse smettere di lavorare su office dopo una futura versione attualmente in cantiere, hanno scatenato una pesante crisi tra Microsoft e Apple, la peggiore dal 1997 ad oggi.

Molti analisti, oltre ad Apple che sottolineò allora come il principale problema di Office era il prezzo, troppo, altro, osservarono come Office per Mac OS X non sia nient’altro che un porting in versione Carbon di Office 2001 e come tale non presenta nuove caratteristiche da farsi desiderare così tanto.

Altri appassionati hanno poi ulteriormente criticato l’ex general manager della divisione Apple accusanddo anche la lentezza con la quale sono stati rilasciati i vari upgrade di Explorer, applicazione che si è evoluta poco o nulla, rispetto alla versione 5.0 rilasciata molto tempo addietro e che oggi patisce, sia nella versione per Mac OS 9 che nella versione per Mac OS X, un ormai rilevante ritardo tecnologico rispetto alla controparte Windows ma anche rispetto a diversi prodotti concorrenti.

Al momento non è chiaro chi sostituirà  Browne. Microsoft fa sapere che per ora il suo posto sarà  ricoperto da un ‘€œtriumvirato’€, lo stesso che ha condotto la divisione nel corso dell’€™assenza di Browne. Una decisione sul suo successore potrebbe però essere presa a breve.

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