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Le spaventose condizioni dei vecchi dormitori della Pegatron

Il MailOnline pubblica una serie di foto che mostrano le spaventose condizioni dei dormitori che erano usati da alcuni lavoratori della Pegatron, appaltatore che costruisce dispositivi per vari fornitori, Apple compresa.

Il complesso in questione (ora abbandonato) si trova fuori Shanghai e ha ospitato fino a otto mesi addietro operai che lavoravano 12 ore al giorno; le immagini mostrano stanze da letto e bagni sporchi con docce in comune, rubinetti e docce con l’acqua che scorre azionata da un pedale e toilette in cubicoli con scarichi fognari a cielo aperto. Ognuno di questi dormitori poteva ospitare fino a 6.000 lavoratori, tipicamente uomini e donne che arrivano da poverissime famiglie contadine e accettano di lavorare 12 ore al giorno per 300 euro al mese, pagando 20 euro per abitare nel dormitorio.

Pegatron ha recentemente ammesso alcuni giornalisti all’interno della fabbrica di Shanghai dove vengono costruiti gli iPhone, rispondendo a quanti da anni puntano il dito accusando l’azienda di far lavorare in modo estenuante e poco dignitoso i dipendenti. Nel tour concesso all’ultimo giornalista che ha vistato la fabbrica, non aveva ad ogni modo consentito l’accesso ai nuovi dormitori dove migliaia di impiegati vivono.

Il MailOnline ha avuto modo di visitare anche il grande dormitorio di Kangqiao Road East (alla periferia di Shanghai) usati fino a febbraio di quest’anno. Quattro di questi blocchi non sono più in funzione ma un diverso dormitorio a quanto pare è ancora sfruttato. In questi blocchi-dormitori sono presenti stanze con 12 letti a castello ma, anche quando sono vuote, nelle stanze c’è poco spazio per muoversi e non sono in ogni caso presenti lavabi o servizi igienici. In ogni piano dei quattro annessi ci sono 50 stanze-dormitorio e una doccia in comune da dividere con altre 20 persone.

Pegatron ha ammesso che le condizioni dei vecchi dormitori erano inaccettabili e in violazione a quanto imposto da Apple. Fa sapere che questi da febbraio del 2016 non vengono più utilizzati e che le foto scattate non corrispondo alle attuali condizioni lavorative. “Negli ultimi cinque anni, abbiamo costruito nuovi e moderni dormitori nel campus” si legge in una dichiarazione; “continuiamo a rinnovare le esistenti strutture-dormitorio con l’obiettivo di fornire un ambiente confortevole ai nostri dipendenti”.

“Nei dormitori è consentita la presenza di un massimo di 8 persone per stanza e in ogni camera sono presenti sistemi antincendio secondo quanto previsto dalle norme nazionali, aria condizionata, acqua calda 24 ore al giorno, servizi di sicurezza, accesso WiFi gratuito, servizi di pulizia disponibili sei giorni a settimana”. “Oltre a continue iniziative per migliorare i dormitori, monitoriamo sistematicamente le ore lavorative dei dipendenti affinché queste non siano superiori alle 60 ore settimanali”.

“La salute e la sicurezza dei lavoratori”, si legge ancora nella nota, “è stata sempre il nostro principale obiettivo e continueremo a investire nei dipendenti garantendo che le nostre strutture abbiano le funzionalità più innovative e offrano la migliore qualità della vita possibile, in salute e in sicurezza”.

Apple non era inizialmente a conoscenza del trasferimento degli operari dai vecchi dormitori e sta indagando su quanto avvenuto in passato. Nell’annuale rapporto che riguarda le responsabilità dei fornitori (qui il documento completo in PDF) Apple evidenzia che l’indotto con cui ha a che fare dà lavoro a 1,6 milioni di persone in 20 paesi. Il suo codice di condotta per i fornitori stabilisce standard elevati per garantire un ambiente di lavoro più sicuro, un trattamento equo dei lavoratori e il rispetto dell’ambiente.

 

È in assoluto uno dei più rigorosi del settore, e in molti casi sancisce obblighi e tutele superiori a quelli previsti dalle normative locali. Per conformarsi al Codice di condotta, tutti i fornitori sono tenuti a rispettare i requisiti previsti dagli Standard sulle responsabilità dei fornitori, che valgono indipendentemente da normative locali, politiche aziendali e pratiche culturali o commerciali in uso nei diversi Paesi. Apple svolge regolarmente degli audit, valutando problemi legati alla sfera sociale, all’ambiente, alla salute, alla sicurezza e al tipo di lavorazioni svolte. Lo scorso anno sono stati fatti 21 controlli a sorpresa, chiuse 250 richieste per casi riguardanti ambiente, sicurezza e manodopera, svolti 25.000 colloqui per escludere qualsiasi ritorsione sui lavoratori.

Nonostante l’impegno di Apple, l’enorme numero di lavoratori dei suoi fornitori rende complessi controlli capillari e costanti. Apple è affiancata da esperti locali preparati sui suoi protocolli di controllo. Sono valutati documenti contabili, l’agibilità e la sicurezza degli impianti, e il rispetto delle condizioni igienico-sanitarie all’interno e all’esterno della fabbrica. Ogni struttura viene ispezionata sulla base di oltre 500 parametri. Il rilevamento di gravi violazioni compromette la relazione con Apple, che può decidere di porre fine al rapporto di lavoro. È una scelta drastica che fino a oggi ha riguardato 20 fornitori.

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