Nelle scorse settimane si è fatto un gran parlare della decisione presa dalla città di Monaco (Germania) di migrare 14.000 computer desktop da Windows a Linux.
Si sa che si è mosso persino Steve Ballmer in persona per cercare di rovesciare la decisione ed è noto che Microsoft aveva promesso tali sconti da rendere la soluzione Open Source economicamente svantaggiosa.
Come è andata a finire è noto: Monaco ha scelto Linux, principalmente per ragioni strategiche, non tecniche.
La distribuzione scelta è SuSE, quindi si favorisce l’economia e lo sviluppo di tecnologia nazionale, e si ha la possibilità di modificare i sorgenti a piacimento.
Quello che non era chiaro, e che era si inizia a delineare meglio, sono le modalità di questa migrazione: i tempi, i software legacy, l’addestramento eccetera.
Gartner Group ci dice che la città di Monaco non ha ancora rivelato molti dettagli sullo scenario di business che ha portato alla decisione, che la transizione non inizierà prima del primo quarto del 2004 e si protrarrà fin verso la fine del 2005, che comunque i piani della migrazione non sono ancora completamente pronti e che molti dei 14.000 desktop girano ancora con Windows 3.11
Le cifre che sono circolate dicono che il passaggio a Linux costerà 30 milioni di Euro, mentre il mantenimento e aggiornamento della soluzione Windows si attestava a 27milioni di Euro, questo prima che MS mettesse in campo una importante serie di sconti.
Oltre a questo, è stato reso noto che un buon numero di applicazioni utilizzate attualmente non sono disponibili per piattaforme diverse da Windows, quindi una parte verranno rese “web-enabled” così da poterle usare via browser, e per le restanti occorrerà l’uso di una macchina virtuale come VMware, che equipaggerà circa l’80% delle macchine!
Questo significa che, al termine della migrazione, una gran parte dei nuovi desktop Linux saranno usati per far girare Windows…
[A cura di Marco Centofanti]