iChat sta trasformando il modo in cui comunichiamo. Sempre più persone lo adoperano per chiacchierare con amici lontani, improvvisare sessioni audio e video con amici e conoscenti che stanno magari a pochi isolati di distanza oppure dall’altra parte del globo. Sempre più persone lo adoperano per lavorare in ambienti collaborativi, dove lo scambio di informazioni in tempo reale, il trasferimento dei file, la possibilità di gettare una occhiata ai dati in uso è fondamentale.
Se poi uno è furbo, si possono archiviare (selezionando l’apposito comando dal pannello Generali delle preferenze di iChat) le sessioni, che vengono archiviate in una cartellina nel folder Documenti contenuto in Home. Utile, perché così non si perde traccia di cosa si è detto a chi e quando, ma un po’ dispersivo: tanti piccoli file (occupano veramente poco spazio) oltretutto visionabili solo attraverso iChat stesso.
Per fortuna è arrivato Logorrhea, un piccolo e stabile freeware scaricabile da qui (ma nella home è disponibile anche il codice sorgente) con il quale è possibile effettuare due operazioni chiave.
Si possono infatti cercare all’interno delle chat registrate delle parole chiave (magari un numero di telefono, oppure quella cosa di cui si parlava due mesi fa ma non ci ricordiamo con chi) oppure visionarle per avere sott’occhio, raggruppate per contatti e poi analizzabili nel testo, tutte le proprie conversazioni virtuali. Inoltre, è possibile esportare in Rtf qualunque conversazione e – come per magia – se abbiamo passato delle immagini il file viene salvato come Rtfd.
Logorrhea, versione inglese della parola che proviene dal greco (in italiano è uguale, solo non ha la lettera “h”) indica le persone patologicamente eccessive nel parlare. Senza bisogno di entrare nel campo delle patologie, il software riesce a mettere ordine nel disordine e a far recuperare informazioni preziose magari disperse in un flusso “incasinato” di informazioni.
