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.Mac. Punto e a capo?

Devo ammetterlo: sono sempre stato attirato dal servizio .Mac offerto da Apple. La possibilità  di salvare i miei file su disco online e averne sempre accesso da qualunque connessione internet mi ha sempre fatto gola, così come la totale integrazione con le iApps. Senza dimenticare la gestione online della propria casella elettronica, l’opportunità  di crea pagine web, di pubblicare i propri calendari e di sincronizzare i propri Mac semplicemente attraverso l’account .Mac. Opzioni di indubbia utilità .

Ma… c’è un ‘ma’, anzi ci sono diversi ‘ma’.

Innanzitutto la lentezza. Il servizio .Mac non è certo una scheggia: per visualizzare le cartelle remote ci vogliono svariati secondi; per caricare i file sono i minuti spesso ad essere svariati.
Affidabilità . Non capita di rado che il servizio sia ‘€œmomentaneamente non disponibile’€ o che alcuni tentativi di caricare file vadano a vuoto. ‘€œTutti incidenti di percorso o ordinaria amministrazione’€ dirà  qualcuno.

Il ‘ma’ ad un avviso più perentorio è racchiuso in due cifre: 99.
99 sono gli euro che dobbiamo sborsare annualmente per godere dei servigi di .Mac.
Il costo potrebbe essere considerato tutto sommato accettabile se 1) non ci fossero concorrenti più vantaggiosi; 2). Mac offrisse qualcosa di unico e imprescindibile.
Purtroppo nessuna delle due condizioni può ritenersi soddisfatta. Esistono molti altri servizi online che offrono gli stessi servizi di .Mac (o addirittura migliori) ad un prezzo decisamente inferiore, vale a dire GRATIS.

Gmail offre quasi 3 Gb di spazio per la posta. Grazie a gDisk è possibile utilizzare il proprio account di gMail per archiviare file. .Mac invece offre solamente 1 Gb da dividere ulteriormente tra mail e archiviazione. E’ possibile aumentare lo spazio, ma solo pagando ancora (!). Per non parlare di Google Calendar, ottimo per avere sempre i propri impegni consultabili online.
Flickr è un ottimo gestore online di album fotografici e su YouTube (o sullo stesso Google Video) è possibile creare il proprio account ed importare i propri video. Tutto ciò senza sborsare un centesimo.

Insomma, per quale ragione una persona dovrebbe spendere quasi 200 mila delle vecchie lire per avere a disposizione tutta una serie di servizi che altre società  GIA’ offrono gratuitamente. La stessa Microsoft si sta muovendo in questa direzione espandendo il suo servizio Live.com.

L’unico vantaggio di .Mac resta nella facile creazione e pubblicazione di pagine web e nella totale integrazione con le iApps, ma credo che siano davvero poche le persone che ritengono questi motivi sufficienti a sottoscrivere un abbonamento a .Mac.

Proprio in quest’ultimo periodo tanto si parla dell’avvento del Web 2.0, della tecnologia basata sul Wiki, una nuova rete globale in grado non solo di permettere la condivisione ma anche la manipolazione delle informazioni in maniera universale.
Si parla anche della migrazione della memoria, una memoria collettiva che sposterà  i dati dai singoli computer dei singoli utenti al WEB. Uno spostamento in cui la rete farà  da grande contenitore e verso il quale i grandi portali si stanno già  muovendo (pensiamo solo al tentativo di Google di creare un’applicazione per la gestione di documenti online come Google Docs&Spreadsheets)

.Mac potrebbe essere l’asso nella manica di Apple: dovrebbe diventare un vero e proprio ‘€œportale universale’€ nel quale condividere la Mac-life di tutti gli utenti Apple, in maniera semplice e comoda e soprattutto GRATUITA. Non ci si può permettere di offrire a pagamento qualcosa che gli altri regalano, soprattutto se la merce gratuita altrui è migliore. .Mac potrebbe diventare lo strumento di gestione globale che tutti attendono, il luogo in cui gestire comodamente la propria vita digitale con qualche semplice movimento del mouse.

Ora che Eric Schmidt, COE di Google, è anche parte del consiglio di amministrazione di Apple, speriamo che qualcosa si possa muovere nella direzione sperata. E… chi può dirlo? Magari già  dal prossimo 9 gennaio.

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