Il fatto che i Mac-Intel siano basati sull’ Extensible Firmware Interface (EFI) al posto dell’ Open Firmware dei mac con processore PowerPC, ha portato anche ad alcuni cambiamenti nello schema di partizionamento dei dischi rigidi. Invece del convenzionale Apple Partition Map (APM), lo schema utilizzato è ora GUID Partition Table (GPT).
Il problema è che i due schemi non sono compatibili tra di loro e non c’è modo, al momento, di farli coesistere su un disco rigido. In soldoni significa che non è più possibile installare Mac OS X su un HD esterno e fare il boot con tutti i mac che abbiamo in casa, a meno che non siano tutti mac-intel.
A rendere la faccenda più complicata ci si mettono anche alcuni software di Apple. L’ Insaller di Mac OS X, per esempio, si limita a ritornare un generico messaggio di errore, se si tenta di installare su un disco partizionato APM. Anche il pannello di controllo Startup Disk e Disk Utility soffrono di qualche problema di gioventù, che sicuramente saranno risolti nelle future versioni.
Per ulteriori dettagli, anche tecnici, vi rimandiamo all’ articolo originale (in inglese).
AGGIORNAMENTO:
Altre informazioni giungono dal sito di Jonathan Rentzsch, l’autore dell’articolo su Tidbits. In particolare è da notare che i dischi partizionati in GPT non possono essere letti da alcun Mac con sistema operativo più vecchio della versione 10.4.2.
Inoltre, novità assoluta per Mac OS X: i nuovi Mac-Intel sono in grado di fare il boot da dischi esterni collegati via USB.
Per quanto riguarda il confronto tra l’ APM e la GPT, è curioso vedere come la GPT abbia un limite di 2 TeraByte per volume, mentre APM poteva, settando una dimensione dei settori maggiore, superare questo limite. GPT ha tuttavia un migliore sistema di checksum ed è probabile che in futuro, quando la limitazione di 2 TB sarà restrittiva, questa sarà aggirata utilizzando la capacità di GPT di avere indirizzi a 64 bit per i settori, il che significa che il limite sarà portato a 2^64 * 512 Bytes.
Per ulteriori dettagli tecnici vi rimandiamo all’articolo origininale.
Rentzsch update