L’arrivo dei Mac con Intel segna la fine definitiva del Mac OS Classic. Sui chip Core Duo, infatti, il vecchio sistema operativo “con la faccina” non sarà più in grado di girare in nessun modo, neppure attraverso l’emulazione.
La conferma dell’addio a Classic, già più volte ventilata da sviluppatori che avevano avuto sotto mano il nuovo hardware, è stata ufficializzata con la pubblicazione di un nuovo documento che tratta la materia degli Universal Binary, le applicazioni compatibili con sia con il nuovo hardware Intel che con il vecchio basato su PowerPc.
In una pagina del documento Apple si legge chiaramente che, oltre che tutte le applicazioni scritte per sistemi operativi precedenti a Mac OS X, Rosetta non è in grado di funzionare con l’ambiente “Classic”.
In termini pratici questo significa stop alla distribuzione dell’ambiente Classic con i nuovi Mac con Intel ma anche e soprattutto addio ad ogni possibilità di lanciare vecchie applicazioni Classic sui nuovi Mac. Questa prospettiva dovrebbe allertare chi, ancora oggi, fa un uso magari anche saltuario di applicazioni Classic contando sulla capacità di Mac OS X di operare con il vecchio codice tramite l’emulazione.
In questa categoria rientrano alcune particolari categorie d’utenza che usano vecchie applicazioni scritte per Mac OS 8 o Mac OS 9 mai portate su Mac OS X, un caso piuttosto frequente specialmente in ambito professionale dove qualche realtà si era fatta scrivere applicazioni customizzate per task aziendali.
Oltre all’ambiente Classic in Mac OS X non funzionano anche i salvaschermo scritti per PowerPC, il codice che inserisce preferenze nel System Preferences, applicazioni che richiedono un processore G5, applicazioni che dipendendo ad una o più estensioni del kernel specifici per PowerPC, estensioni del kernel, applicazioni Java con librerie JNI. Non girano nepp£ure gli Applet Java in applicazioni tradotte da Rosetta, il che significa che un browser tradotto da Rosetta non leggerà gli Applet Java