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Mac OS X 10.1.2, Midi e Audio, l’integrazione assoluta

Dopo la fine di Opcode, dovuta al disinteresse di Gibson che l’aveva acquistata, Doug Wyatt, la mente che stava dietro OMS, uno dei software piu’ diffusi per la gestione dello studio Midi, fu assunto da Apple per lavorare all’inglobamento delle funzionalita’ MIDI di Opcode Midi System nel nuovo OS.

Sebbene siano passati molti mesi dall’inizio del lavoro, solo con Mac OS X 10.2 si potranno gestire i risultati di questo sforzo a livello di interfaccia utente. Infatti mentre gran parte del lavoro su CoreAudio, il “motore” audio di X era giunto ad ottimi livelli, mancava la possibilita’ di controllare direttante dispositivi d’ingresso e uscita e soprattutto si sentiva l’esigenza di un controllo integrato dei dispositivi Midi in grado di poter gestire il proprio studio direttamente dal sistema operativo.

Questo risultato, almeno dai primi report che sono giunti in redazione sembra essere raggiunto.

Il pannello di contro Midi Audio Setup si presenta come la finestra grafica di Opcode Midi Studio con la rappresentazione dell’interfaccia Midi e dei dispositivi ad essa collegati e la possibilita’ di “collegare” virtualmente porte, selezionare input e output con il classico stile aqua dei bottoni.
Diversi lettori ci hanno scritto riportandoci l’effettivo funzionamento gia’ da subito della propria interfaccia Midi.

Il pannello di controllo Audio Devices contiene 3 sezioni:
La prima chiamata Global Device Setting contiene le impostazioni generali con la selezione del “Current Audio Device” che di default e’ il controller audio Built in e lo stesso per il Default Output.
Ovviamente e’ possibile decidere di utilizzare come periferiche standard un dispositivo USB o Firewire o una scheda PCI/PCMCIA con cui processare l’audio di sistema regolando i livelli in ingresso e in uscita, selezionando il mute e il PlayThru per l’imput.
La sezione in basso a sinistra controlla i parametri dell’input con la scelta di uno piu’ “Input Stream” e le relative “Proprieta’ Fisiche”: numero di canali, Rate, Bits,Bytes,Frame/Packet e Byte/frame. E’ possibile controllare il livello globale e quello discreto per ogni canale con relative opzioni di mute e playtrough. Con un sistema base avremo solo 2 canali ma con periferiche piu’ potenti si potra’ gestire direttamente il numero di canali permesso dalla periferica stessa (probabilmente anche il Digital Surround per il DVD Video quando Apple avra’ messo a disposizione le API necessarie alla sua gestione).
Stesso tipo di controllo si puo’ avere in uscita: la terza sezione permette tutte le regolazioni e le opzioni della precedente (tranne ovviamente il PlayTrough.

Pro e contro
Sebbene tutte queste novita’, in qualche modo promesse da Apple con gli evidenti sforzi nei mesi scorsi per promuovere il motore Audio e Midi del nuovo OS, vengano incontro ai desideri di molti utenti, il fatto che la versione finale di Jaguar sia stata prevista per fine estate fa in qualche modo rallentare l’evoluzione del software midi e audio di terze parti: che senso avrebbe fare uscire un programma che puo’ basarsi su servizi cosi’ integrati quando questi non sono disponibili nella loro forma definitiva?.
E cosi’ quella che sembra una promettentissima evoluzione rischia di bloccare temporaneamente la crescita di un mercato a cui Apple tiene tantissimo.
Probabilmente la presentazione “pubblica” di Mac OS X 10.2 serve anche a questo: a raccomandare ai professionisti ancora un po’ di pazienza per ottenere il sistema operativo dei loro sogni.

(grazie a Francesco Marcantoni e agli amici di Musimac)

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