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Macchine digitali, foto digitali, macchie digitali

Fotografie segnate da strani ed anomali aloni circolari. Immagini che si suppongono perfette ma che poi alla prova dei fatti sono quasi inutilizzabili per la presenza di macchie che danneggiano l’immagine in maniera irreparabile.

Questa l’esperienza che qualche utente di Macitynet ci ha segnalato dopo un uso intensivo ed esteso della Nikon Coolpix 2500. Difetto “congenito”, problema determinato da particolari condizioni di scatto o che altro?

Per avere una risposta a queste domande che potrebbero essere più comuni di quanto si pensa, è bene cominciare dall’inizio, ovvero dalla prima segnalazione giunta in redazione.

A presentare il problema è stato un nostro lettore Gabriele Carmicio, acquirente di una Coolpix 2500, una compatta 2.1 megapixel dal design originale e sofisticato punta di diamante per il mercato consumer di Nital.

Dopo una tempesta di scatti indoor, outdoor, con e senza flash, nella più ampia varietà  di situazioni possibili il nostro amico ha verificato come nelle immagini scattate con il flash la comparsa di una serie di aloni circolari opachi, come delle macchie, o meglio dei riflessi luminosi casualmente distribuiti sull’€™immagine.

Immediato, o quasi, il ricorso all’€™Help Desk di LRT, centro assistenza tecnica per materiale fotografico importato da Nital. Uno dei tecnici LTR ha ipotizzato che la causa di questi aloni fossero granelli di polvere nebulizzati nell’€™aria che riflettevano il fascio luminoso del flash sul sensore CCD della macchina, una tesi che non ha soddisfatto l’utente che ha quindi deciso di contattare direttamente Nital e la nostra redazione

Mentre la società  che cura la distribuzione delle macchine in Italia, richiedeva l’invio della macchina per le opportune verifiche ed un eventuale sostituzione la nostra redazione, incuriosita dall’€™ occorenza, si muoveva sul fronte giornalistico ottenendo la collaborazione di Giuseppe Maio, Manager Product Information & Strategy di Nital che dopo alcune verifiche ci confermava come ai laboratori non risultasse alcun riflesso “sistematico” sulle CoolPix 2500. E neppure sull’esemplare di Gabriele Carmicio, dopo una serie di prove e controprove, è comparso alone o macchia. Insomma, tutto perfetto.

Nonostante questo, per dipanare ogni dubbio Nital ha comunque preferito sostituire la macchina del signor Carminio che ha ricevuto a casa una nuova CoolPix 2500.

Sfortunatamente anche la nuova Nikon presentava lo stesso problema, una constatazione sconsolante e che rendeva ancora più “curiosa” l’occorrenza. Come è possibile che due macchine, apparentemente perfette, producano lo stesso sgradevole effetto?

Una domanda che per la nostra redazione è divenuta anche più pressante quando abbiamo constatato che anche una terza macchina fotografica, in possesso di un’altra nostra lettrice, Alice Leto, presentava gli stessi sgradevoli problemi alle immagini prodotte e che anche su alcuni forum internazionali si segnalano casi simili.

Inevitabile, dunque, il ricorso di nuovo a Giuseppe Maio di Nital, che questa volta, anche in seguito a precisazioni più dettagliate e ad una serie convergente di casi riusciva a rivelare l’arcano.

“Non si tratta – ci ha spiegato il Manager Product Information & Strategy di Nital – di un problema specifico di un marchio o di un modello. Al contrario le macchie sono un “comune” effetto ottico noto in fotografia e non legato ad un marchio specifico legato ad una serie di effetti fisici/ottici che coinvolgono la focale, il diaframma, la temperatura di colore della luce, la tipologia dello strato antiriflesso utilizzato sulle lenti, lo schema ottico, il paraluce, la compattezza dell’obiettivo, la diagonale del sensore, la protezione frontale ed il disassamento della fonte luce e/o controluce”

L’effetto-alone si può verificare anche sulle macchine fotografiche “analogiche”, ma sulle fotocamere digitali, a causa della maggiore riflettenza del sensore rispetto alla pellicola, diviene più evidente e marcato

In condizioni di controluce o in presenza di riflessi ad alta luminosità  (come il riflesso di una fonte luce o quella della luce flash su specchi, superfici bianche o lucide) la luce che colpisce il sensore CCD ritorna sulla lente posteriore per tornare nuovamente sul sensore. L’effetto (riflesso circolare) risulterà  dunque sulla zona diametralmente opposta.

Insomma, in parole povere, il fenomeno descritto, sebbene «enfatizzato da alcune particolari situazioni» può tecnicamente verificarsi ed è considerabile strutturale alla Nikon Coolpix 2500 cosi come in tutte le altre fotocamere digitali sul mercato, in particolare per alcune di fascia più economica.

Un’affermazione che abbiamo potuto verificare anche personalmente, quando in redazione abbiamo testato una vecchia Kodak (modello DC 220) e una più recente Epson PhotoPC 2100Z

Nessuna soluzione apparente quindi, se non maggior cura nella scelta degli scatti e una certa dose di rassegnazione. Chiunque acquista una macchina fotografica sappia che, come ribadisce Nital, indipendentemente dalla marca, può succedere di incappare in quelle fastidiose macchioline giallastre opache che rovinano alcuni scatti effettuati con il flash.

[A cura di Rudy Belcastro]

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