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Macintosh compie 36 anni oggi: ancora grazie

Il 24 gennaio 1984 un giovane affasciante e sicuro Steve Jobs saliva sul palco per uno dei suoi keynote più importanti di sempre, quello in cui svelò al mondo Macintosh, il primo computer commerciale con interfaccia grafica e mouse.

Questo avveniva solamente due giorni dopo la trasmissione in TV del leggendario spot 1984, considerato ancor oggi non solo una delle pubblicità più belle di sempre ma anche lo spot che cambiò per sempre la storia della pubblicità.

La geniale cura dei particolari di Steve Jobs e di Apple erano già perfettamente all’opera, ma nel giorno dei 36 anni di Macintosh è più importante festeggiare. Oggi non staremmo leggendo questa notizia usando uno smartphone o un tablet così facile da usare, se non fosse per Apple e per quel team che creò il sistema operativo di cui macOS e iOS sono gli eredi diretti.La scheda tecnica di Apple I scritta a mano da Steve Jobs è all’asta, ma non si vende

Per le persone è sempre più semplice criticare, dividere in fazioni, sostenere quello e trovare un nemico in chi invece preferisce altro. Ma tutti e proprio tutti, includendo anche gli utenti Android, chi usa solo e sempre PC Windows e persino Microsoft stessa, dovrebbero fare gli auguri e ringraziare Macintosh. Persino l’arcirivale di allora IBM, ormai da anni partner formidabile di Cupertino nel settore business ed enterprise.

Come dicevamo, è sempre più facile, veloce quasi istintivo bocciare, criticare, attaccare sempre e comunque il diverso, il cambiamento, la novità. Così è oggi ed era così anche 36 anni fa quando il Macintosh irruppe nell’immaginario di qualsiasi appassionato di computer, la macchina dei sogni che tutti desideravano ma che purtroppo pochi potevano permettersi.

Certo perché anche il primo Macintosh non era privo di difetti, lo schermo con risoluzione grafica allora mai vista o quasi era piccolo e solo in bianco e nero, la memoria saldata a bordo era troppo limitata e presto arrivava alle corde con software che invece ne richiedevano in quantità per l’impiego più massiccio della grafica e altro ancora.

Ma la vera rivoluzione era la facilità d’uso che allora portava il nome di interfaccia grafica e mouse, mentre nel 2007 con iPhone si chiamava schermo e interfaccia touch. Steve Ballmer che ha condotto con successo Microsoft per molti anni, forse oggi è ancora di più ricordato per aver bocciato iPhone con un telefono troppo costoso che nessuno avrebbe mai comprato, figuriamoci le aziende. Infatti le aziende all’inizio non compravano iPhone, ma si sono trovate costrette a gestirne prima pochi, poi decine infine migliaia perché i dipendenti non volevano usare altro e se lo compravano da soli.

Senza iPhone non esisterebbe Android come lo conosciamo oggi, o sarebbe arrivato molto più avanti negli anni. Senza il primo imperfetto ma geniale e rivoluzionario Macintosh non sarebbe nato Windows e il dominio di Microsoft nell’informatica mondiale durato fino ad anni recenti.

Tutti devono fare gli auguri a Macintosh nel giorno del suo 36esimo compleanno. Certo non dobbiamo ricordarlo a chi ne ha provato uno e poi non è più riuscito a usare nulla di diverso.

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