Anche Yahoo si appresta a sfidare il mondo della musica digitale. Il colosso dei servizi Internet nel corso della giornata di oggi dovrebbe infatti annunciare una revisione del suo servizio Musichmatch, trasformandolo in un prodotto più flessibile e, soprattutto, apertamente e aggressivamente concorrente con i già numerosi negozi di musica on line.
‘Yahoo Music Unlimited’, da quanto si è appreso nel corso dell giornata di ieri, avrà nel mirino sia iTunes Music Store che, soprattutto, gli store che vendono musica ‘in affitto’. Come Napster e Rhapsody, Yahoo permetterà di abbonarsi al servizio e, dietro al pagamento di un canone mensile, di avere tutta la musica che si desidera. I costi saranno però sensibilmente più bassi di quelli della concorrenza: appena 60 dollari l’anno, un terzo di quello che costa mediamente oggi.
Ma anche Apple ha di che preoccuparsi. Nel corso della sua battaglia Yahoo, evidentemente, punterà tutto sul prezzo e le canzoni singole costeranno appena 79 centesimi di dollaro, contro i 99 di iTunes Music Store. A differenza, però, di quelle comprate sul negozio di Cupertino non sarà possibile trasferire queste canzoni su un player di musica digitale, ma solo masterizzarle su CD. Apple in ogni caso, al di là di questo aspetto tecnico e di quelle (non irrilevante) del fatto che le canzoni di Yahoo non potranno essere lette da iPod, potrebbe essere messa sotto pressione dall’economicità del servizio e potenzialmente costringerla a rivedere l’approccio seguito fino ad oggi, ponendo se non altro il problema di una svolta verso il modello in affitto. Tra i fattori che potrebbero incidere anche le case discografiche che da diverso tempo chiedono ad Apple una revisione degli accordi sia sotto il profilo dei costi delle canzoni (che vorrebbero differenziare), sia dal punto di vista di una maggior flessibilità per dare visibilità anche a canzoni e cantanti meno popolari, traguardo raggiungibile proprio con il canone mensile.
Comunque sia e al di là dei problemi che Yahoo porrà d Apple, quel che appare ormai prossima è una guerra dei prezzi. Secondo gli analisti l’unico fattore che potrebbe evitarla è qualche spiacevole sorpresa nel software di Yahoo che potrebbe funzionare non a dovere. A pagare le spese di una corsa al ribasso sarebbero in primo luogo le realtà che, come Napster, fondano tutto il loro business sul servizio musicale. Apple, a prima vista, appare meno esposta per gli ingenti profitti che spunta dalla vendita di iPod.