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Nuovi iBook e Titanium, parenti stretti

L’iBook erede del glorioso Titanium. Il rapporto tra i due portatili, uno rilasciato ieri in versione aggiornata, e l’altro ormai passato alla memoria con gli upgrade di Parigi, è stretto anche se non immediatamente percepibile. Ma chi scorre le specifiche del portatile di fascia bassa si accorgerà  immediatamente che al suo interno batte lo stesso processore e, con buona probabilità , anche una parte dell’architettura del vecchio Titanium.

Una delle novità  dei nuovi iBook, infatti, è il processore G4 che dagli indizi che si possono raccogliere appare essere esattamente dello stesso tipo di processore G4 in dotazione all’ultima versione dei Titanium, anche se qui è nella sua versione semplificata e a basso consumo. Il Titanium, infatti, aveva la l’MPC 7455 (che ha supporto alla cache di terzo livello), l’iBook utilizza, probabilmente, l’MPC 7445 che si differenzia sostanzialmente proprio per la mancanza di supporto alla cache di terzo livello che, in effetti, l’iBook non ha.

Restano identiche a quelle del Titanium la velocità  in clock, la frequenza del bus processore e anche la dimensione della cache di terzo livello

L’MPC 7445 é stato usato a lungo nei PowerBook mentre una variante, che neppure compare nei listini di Motorola, dell’MPC 7455 fera il processore dei PowerMac. Tra le sue caratteristiche consumo ridotto, circuiteria a 0,13 micron e utilizzo di SOI, Silicon On Insultor.

L’MPC 7445 prende il posto del PPC 750FX di IBM, il processore “storico” G3 di iBook che nella versione bianca ha sempre utilizzato chip di Big Blue.

Le ragioni del cambiamento attuato da Apple,che avevamo ipotizzato in precedenti edizioni di Macity, è nel supporto delle istruzioni AltiVec.

Il vecchio PPC 750FX non supporta il Velocità  Engine (come lo chiama Apple), ovvero non è in grado di utilizzare quel set di istruzioni aggiuntive che è invece in grado di elaborare il G4 e che incrementano in maniera notevole le prestazioni.

Apple ha fondato proprio sulla compatibilità  con AltiVec parte del suo sistema operativo , lo stesso Finder poggia su AltiVec per diverse funzioni e con il rilascio di Panther questa dipendenza dal set di istruzioni vettoriali diverrà , probabilmente, anche più evidente.

IBook, unico computer di Apple a non supportare AltiVec si sarebbe trovato in una posizione molto scomoda e certamente avrebbe pagato in maniera determinante in fatto di prestazioni.

Di qui la scelta, più che condivisibile, di portare il G4 anche sui portatili di fascia bassa. Una scelta che dovrebbe liberare Apple anche da alcuni scomodi compromessi rendendo AltiVec una sorta di layer di default su cui poggiare ogni futura implementazione futura dell’OS, con grandi benefici in fatto di semplificazione e prestazioni. Ricordiamo infatti che anche il G5 dei PowerMac prodotto da IBM include il supporto ad AltiVec.

Una seconda ragione, questa volta commerciale, del passaggio ad IBM è ne riequilibrio dei fornitori. Con i PowerMac dotati di G5 la bilancia pendeva decisamente a favore di Big Blue. Ora con l’utilizzo dei G4 negli iBook, Motorola ed IBM dovrebbe essere tornate a contribuire in parti quasi uguali se non nel numero dei pezzi certo nel fatturato, alla causa di Apple.

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