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Nuovi PowerMac G5 Apple: IBM ripete la storia di Motorola?

Apple PowerMac G5

A chi conosce la storia di Apple parrà  di assistere ad una scena già  vista: nel 2000, in evidente difficoltà  per il mancato progresso nella crescita delle prestazioni delle CPU di Motorola Apple presento’ in Luglio nuovi modelli del PowerMac G5 che invece del classico “speed bump” con aumento del clock del processore aveva a bordo un doppio processore G4 da 500 Mhz ovviando con quella che molti definirono una operazione di marketing ad un gap evidente di potenza rispetto ai processori di Intel e AMD, i risultati non furono incoraggianti visto che il semestre successivo fu uno dei più negativi della gestione Jobs anche e soprattutto per l’insuccesso del Cube.

La recentissima presentazione dei PowerMac G5 in cui si passa per tutti i modelli al doppio processore ha cause simili e produrrà  effetti analoghi sulle vendite dei PowerMac?

Da una parte abbiamo le difficoltà  del produttore dei processori, IBM in questo caso ha sostituito Motorola per la fornitura delle CPU dei modelli top: è innegabile che lo sviluppo del PPC 970FX e delle sue varianti si trovi in un momento problematico e già  dallo scorso Aprile i responsabili del centro di produzione di East Fishkill di Big Blue avevano lanciato il loro segnale di allarme.

Dall’altra parte abbiamo la risposta di Apple: doppio processore anche sulla macchina definita “entry level” che ha un prezzo di ingresso, riducendo la dotazione all’osso, di 1740 Euro Iva esclusa nel nostro paese e introduzione di un modello da 2.5 Ghz doppio processore come top di gamma.
Che impatto può avere la nuova gamma su vecchi e potenziali utenti?

Innanzitutto occorre verificare chi sono questi utenti: chi acquista un PowerMac piuttosto che un iMac o un portatile? E lo “speed bump” di Giugno 2004 è in grado di far cambiare macchina a chi ha un G4 o un G3 o attirare nuovi clienti dal mondo Windows?
La risposta come sempre più accade in questi tempi è data dal software e il fattore in più rispetto a quel Luglio 2000 è sicuramente Mac OS X e tutte le applicazioni per esso disponibili.
L’utente Mac professionale sceglie i computer PowerMac per il desktop publishing, il web design, il video e necessita di una macchina potente, con una vasta disponibilità  di RAM e di un sistema ed un software rodati, Apple e le terze parti offrono in questo momento ottime soluzioni: soprattutto grazie a Mac OS X e ai processori G5, i software come Final Cut, DVD Studio pro, RenderMan, Logic VectorWorks, Photoshop hanno raggiunto vette di efficienza e potenzialità  creative/prestazionali inusitate (e assolutamente concorrenziali con i PC di “marca”) in cui il doppio processore gioca un ruolo attivo a tutto campo a differenza di quanto accadeva 4 anni fa con Mac OS 9.

I tempi di compressione di un DVD in formato Mpeg2 si riducono notevolmente cosi’ come quelli del rendering con un software come Cinema 4D; possiamo prendere ad esempio alcuni test effettuati da riviste specializzate che mostrano l’efficienza dei processori con situazioni reali di lavoro e pure di gioco quando questo supporta il doppio processore.

Su BareFeats un test di 7 rendering di Final Cut Pro 4 passa da 1123 secondi sul precedente entry level da 1.6 Ghz a 610 secondi sull’attuale entry level e 514 secondi sull’attuale modello intermedio, Unreal Tournament 2004, uno dei giochi più apprezzati anche su Mac passa da 28 FPS a 47 FPS con la “vecchia “GEFX5200 nel test BridgeOffGate da 1024×768.

In risultati pratici il passaggio da singolo processore da 1.6 Ghz al doppio processore da 1.8 Ghz porta in molti casi ad un quasi raddoppio delle prestazioni confermando l’efficienza di Mac OS X nel gestire il multiprocessing in qualsiasi ambito e fornendo all’utente, allo stesso prezzo un notevole incremento di produttività .
Ovviamente questi dati aumentano la loro importanza se ci si confronta con le precedenti macchine dotate di processore PowerMac G4 che seppure efficienti non riescono a raggiungere le vette assolute di potenza dei G5.

Ma all’utente medio che vuole navigare su internet, gestire la posta, usare Word ed Excel, le foto digitali e occasionalmente montare qualche video serve tutta questa potenza? In realtà  la potenza non è mai troppa ma per questi compiti l’attuale offerta G4 per portatili e desktop compatti (iMac ed eMac) è sovrabbondante rispetto alle necessità  di utente medio e il processore G4 sembra avere ancora una lunga vita davanti a se magari grazie anche alle difficoltà  di crescita del G5.

Abbiamo parlato del modello di entrata dei PowerMac, che dire del nuovo modello top da 2.5 Ghz biprocessore?

Viste le premesse sull’efficienza della gestione multiprocessore da parte di Mac OS X e delle sue applicazioni, anche se le promesse di un anno fa parlavano di un G5 a 3 Ghz, la crescita di “soli” 500 Mhz rispetto ai modelli di un anno fa non sembra poi’ cosi’ lieve: stiamo parlando di un differenziale di clock del 25% in 11 mesi ottenuto magari con un sistema di raffreddamento a liquido molto simile a quelli dei Modders PC più esagitati; ma i processori Intel-AMD non riescono a compiere questo salto da tempo (ricordiamo che per passare da 3.2 a 3.6 Ghz il Pentium 4 impiegherà  12 mesi).

Vedremo nei test reali, quando le macchine saranno disponibili, il reale vantaggio del modello più potente dei G5 rispetto al predecessore e rispetto ai sistemi multiprocessore basati sulle CPU di Intel e AMD.

Quello che rimane da criticare è però l’imperdonabile abitudine di Apple di “sotto-dotare” le macchine di ingresso con schede video vetuste e non all’altezza della CPU come la GeForce 5200 FX: i 60 euro in più richiesti per dotarsi di una Radeon 9600 XT da 128 MB sembrano più che altro un espediente per mantenere il prezzo di base leggermente più basso.
Anche la dotazione di 256 MB di Ram di base sembra inaccettabile per una macchina professionale ma almeno in questo caso è possibile popolare gli altri slot disponibili con memoria ad un prezzo più conveniente rispetto ad Apple Store lasciando ai rivenditore anche un maggior margine di guadagno sulle macchine.

Viste le premesse e facendo gli opportuni scongiuri sembra proprio che il mercato Pro di Apple nel 2004 non possa essere confrontabile con il 2000 e, almeno riguardo all’effettiva crescita di potenza delle CPU professionali, Apple sembra una volta tanto avere imparato dalla propria storia e se sarà  in grado di mostrare la reale potenza del connubio tra processori 64 bit, tecnologia avanzata ed un sistema operativo di primordine recuperà  terreno anche nel difficile ma redditizio ambito dei professionisti e dell’education e ricerca di alto livello.

Per un confronto diretto tra vecchie e nuove configurazioni di PowerMac G5 vi rimandiamo a questa pagina di MacProf, per i commenti dei lettori di MacityNet a questa pagina del nostro Forum.

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