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Nuovi prodotti, tutto oro quel che luccica?

Apple con iPod shuffle sconfiggerà  la pletora di concorrenti che vendono prodotti basati su memoria flash. Mac mini diventerà  il cavallo di battaglia di Cupertino, conquistando più successi dell’€™iMac ‘€œa bolla’€. Jobs è un genio e i suoi ingegneri gli Einstein dell’€™informatica. Johnathan Ive, il designer dietro allo stile di tutti i più recenti prodotti di Cupertino, un profeta del nostro tempo. Più o meno queste le opinioni che si raccolgono gironzolando su Internet, tra siti specializzati e non, dopo il Macworld. Difficile trovare qualche scettico. Persino il nemico storico della Mela John Dvorack ha avuto parole lusinghiere per gli annunci di Cupertino. Ma cercando bene qualche voce se non discordante, un po’€™ più fredda sulle prospettive che iPod flash e Mac mini genereranno per Apple, la si trova, e tutte ruotano intorno al fattore più interessante se la si guarda dal punto di vista degli utenti, i prezzi bassi.

Tra le opinioni più interessanti segnaliamo come esempio quella di Peter Burrows, un opinionista di Business Week secondo cui ‘€œJobs ha preso un rischio nel presentare un prodotto da 99 dollari in un segmento che ha dimostrato di poter dominare con oggetti molto più costosi. Chi comprerà  un iPod mini da 249$ se avrà  come scelta un iPod shuffle da 99$? Chi comprerà  un iMac da 1300$ se potrà  comprare un Mac mini da 499$?’€ Apple, come giustamente nota Burrows, in realtà  ha già  risposto, indicando la differente fascia di mercato cui si rivolgono i prodotti a basso costo. Ma l’€™analista punta l’€™indice al prossimo anno e sventola il termine più temuto dalle aziende: cannibalizzazione. Pur espandendo la sua quota di mercato, Apple potrebbe trovarsi a competere anche con se stessa e se ‘€œIl prossimo Natale chi ha acquistato oggi un iPod da più di 249$ potrebbe comprarne uno da 99 e se questo numero di persone sarà  alto, in conseguenza dei margini più bassi, i benefici dell’€™incremento del mercato saranno inesistenti’€.

Questa prospettiva è stata esplorata anche da alcuni analisti come Roger Kay di IDC che però è piuttosto prudente. ‘€œUn rischio di erosione esiste ‘€“ dice a Reuters ‘€“ ma a mio parere è gestibile da parte di Apple. Ma se questa serie di prodotti inizierà  a prendere piede dovranno trovare un modo per ridurre il loro costo’€. Un fattore rilevante sono le spese generali (amministrazione e vendita) sostenute da Cupertino che toccano il 17% del fatturato mentre per Dell sono del 10%.

Tra i rischi anche il fatto che iPod shuffle e Mac mini possano essere venduti in misura tale da incidere sensibilmente sul fatturato totale e di conseguenza sul margine lordo medio. ‘€œMa questo ‘€“ dice Darcy Travlos, di Caris & Co – sarebbe un piacevole problema. Significherebbe che Apple ha venduto tante macchine da essere riuscita a portare nuovi clienti alla piattaforma Mac’€. Travlos, pur concordando che Apple avrà  qualche collina da scavalcare, sottolinea che iPod shuffle e Mac mini porterennao nuovi visitatori dei negozi, visitatori che potrebbero acquistare periferiche e altri prodotti e incrementare il fatturato.

In ogni caso, pur tra pareri con sfumature diverse e con accenti differenti, il parere di tutti gli analisti converge verso un punto: Apple dovrà  sperare di vendere molti Mac mini e moltissimi iPod shuffle, ma non un numero tale da diluire i suoi margini in maniera sensibile. Trovare un punto d’€™equilibrio sarà  la sfida dei prossimi mesi.

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