Nati dalla fantasia della piccola software house norvegese Opera, i “mouse gesture” stanno lentamente conquistando terreno, aiutando gli utenti nei compiti basilari e ripetitivi.
I “mouse gesture” si applicano con il solo click del mouse abbinato al movimento del polso, e funzionano in ogni punto dello schermo, evitando la necessità di raggiungere il pulsante sulla barra dei menu; un buon esempio è quello della funzione “back” nel browser, ottenuta in Opera tenendo schiacciato il pulsante del mouse e facendo scivolare lo stesso verso sinistra.
L’idea è tanto più utile quanto maggiori divengono le dimensioni degli schermi dei computer, che costringono i puntatori dei mouse a notevoli spostamenti per raggiungere i pulsanti delle applicazioni. I rimedi tentati fino ad oggi sono stati gli shortcut da tastiera (che risultano indigesti a molti utenti) e i mouse “evoluti” con più pulsanti programmabili, cui associare alcuni comandi (che però rovinano la semplice immediatezza del mouse). Adesso Logitech rivela di essere in contatto con alcuni sviluppatori per lavorare proprio sui mouse gesture.
Uno dei progetti più coinvolti nella questione è Optimoz, nato dal gruppo di lavoro di Mozilla, che ha iniziato a sviluppare un set di API per utilizzare i gesture nelle applicazioni Mozilla-based.
Proprio alcuni membri di questo team ritengono che l’aumento di situazioni 3D simulate sui PC (ad esempio il CAD 3D), renderà ancora più utili i gesture.
“Non penso che i mouse gesture rivoluzioneranno l’interfaccia utente”, dice Jon von Tetzchner, il CEO di Opera, “ma sono una buona idea che funziona”.
L’ultima parola al vero inventore del mouse, Doug Engelbart, che ha detto di applaudire gli sforzi che cercano di andare oltre la tradizionale interfaccia punta-e-clicka.
[A cura di Marco Centofanti]