Crisi di buone idee o Hollywood acchiappatutto? Questa è la domanda che molti lettori potrebbero rivolgersi al leggere che il discutibile videogioco Postal 2 diverrà presto un film.
Dopo aver attinto a larghe mani dal mondo dei fumetti, anche i videogiochi non si sottraggono alla “moda” delle trasposizioni su grande schermo. Mania che è diventata sempre più pervasiva, a cominciare dal rivoluzionario Tomb Raider, che ha scalzato la figura maschile dal sacrario degli eroi da videogame, passando per Resident Evil e quel polpettone riscaldato di Street Fighter, arrivando fino al prossimo Halo.
Fin ora le notizie certe riguardano il regista, il tedesco Uwe Boll, già autore delle versioni cinematografiche di House of the Dead e Alone in the Dark, nonché pronto a mettersi all’opera sui prossimi progetti di Bloodrayne, Dungeon Siege ed altri giochi.
In un comunicato, il CEO di “Running With Scissors” la software house che produce il gioco ha affermato di essere soddisfatta della scelta del regista: “l’uomo giusto per portare la nostra visione sullo schermo”.
Per coloro i quali non fossero a conoscenza del gioco, ricordiamo che Postal, sin dal suo primo episodio è stato un fenomeno che ha scatenato le più aspre polemiche sull’argomento videogames e diseducazione, tanto da indurre alcuni rivenditori a rimuoverlo dallo scaffale.
Un gioco con poca trama e tanto sangue, dovendo essenzialmente uccidere il maggior numero di persone, senza distinzione tra nemici, passanti, spettatori, usando le peggiori armi: dalle più comuni alle più efferate e nei modi più cruenti.
Il film è previsto in uscita nel biennio 2006-2007.
Contestualmente ricordiamo che anche Doom 3 è alle prese con la trasformazione in sceneggiatura cinematografica: il pianeta rosso e mostri che spuntano dalle tenebre (un connubio comunque già visto) dovrebbero terrorizzarci nel prossimo futuro.
I 70 milioni di dollari di budget e l’intero set costruito nella città di Praga sono nelle mani dell’autore Dave Callahan e del regista Andrzej Bartkowiak (già noto per Arma Letale 4, U.S. Marshals, l’avvocato del diavolo, Species) sin dallo scorso anno, ma chi ha buona memoria ricorderà che di un film su Doom se ne parla da tempi immemori, nei corridoi di Hollywood. Nel 1997, sull’onda del successo del secondo episodio su PC, sembrava che il protagonista dovesse essere un allora pimpante Tom Berenger, ma come il tempo ha dimostrato, ci sono voluti altri sette anni, prima che il progetto si concretizzasse.
Un pizzico di nostalgia ci riporta alla mente i tempi in cui erano i film che diventavano videogiochi, mentre oggi è il contrario: i periodi dell’Amiga, computer per il quale una software house inglese “Ocean” acquistava sistematicamente i diritti per tutti i film, realizzandone discutibili prodotti.
Quest’oggi si sono solo invertiti i soggetti?
