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China Labor Watch «In Pegatron, le condizioni di lavoratori peggiorano per colpa di Apple»

Secondo quanto riportato dall’ultima indagine di China Labor Watch, associazione cinese impegnata sui diritti umani dei lavoratori, negli ultimi anni le condizioni di lavoro dei dipendenti di Pegatron, uno dei principali terzisti cui Apple si appoggia per la produzione dei suoi dispositivi, iPhone in particolare, sono nettamente peggiorate. La causa, secondo China Labor Watch, è da attribuire a Apple stessa e alla pressioni imposte a Pegatron, che si ripercuotono sui lavoratori.

Apple spingerebbe troppo sulla riduzione dei costi da parte di Pegatron, riduzioni che – da quando Tim Cook è CEO di Apple – si aggirano fra il 5 e il 10 per cento ogni anno. Queste pressioni hanno portato a sua volta Pegatron a peggiorare le condizioni per i dipendenti, tagliando stupendi, aumentando le ore di lavoro e commettendo molteplici violazioni delle leggi cinesi sulla equa retribuzione del lavoro e sulla sicurezza.

Tra i temi citati nella relazione ci sono i lavoratori costretti fare straordinari eccessivi (un lavoratore ha conteggiato 293 ore di lavoro a marzo 2016), salari in calo, passati da 1.85 dollari l’ora a 1,60 (nonostante in Cina i salari stiano in media crescendo), stagisti Pegatron costretti a lavorare lo stesso numero di ore straordinarie quanto i dipendenti (cosa illegale in Cina), e le condizioni delle fabbriche in cui i lavoratori operano, senza un adeguato equipaggiamento di sicurezza.

L’accusa di China Labor Watch nel confronti di Apple – tacciata come “ingiusta e irresponsabile” è molto forte: “Apple ha profitti sufficienti per migliorare le condizioni di lavoro, ma la maggior parte del denaro guadagnato viene trattenuta dai suoi amministratori esecutivi e dai grandi azionisti. Ad esempio, Tim Cook ha ricevuto un milione di azioni di Apple nel 2011, che valevano 376 milioni di dollari a quel tempo, quasi due volte di più rispetto al salario base totale dei 50.000 lavoratori Pegatron in un anno”.

Il rapporto, si conclude ancor più duramente attribuendo ad Apple la responsabilità di essere causa del deterioramento globale delle condizioni dei lavoratori cinesi impegnati sul mercato smartphone: secondo il China Labor Watch, Tim Cook e soci stanno spremendo i produttori per costringerli a ridurre i costi e mantenere così profitti il più elevati possibili: proprio questo li rende colpevoli quanto i (se non più dei) partner, che si limitano a scaricare questa pressione sui lavoratori.

“Apple sta, in realtà, ostacolando il miglioramento delle condizioni di lavoro nel settore smartphone. Nel 2015, Apple ha da sola ottenuto oltre il 90% dei profitti aggregati del settore smartphone, mentre la maggioranza delle altre imprese operavano in perdita. Se Apple non si assume una responsabilità commisurata al suo stato, le altre aziende non avranno la possibilità di apportare miglioramenti”.

Apple ad oggi non ha risposto a una richiesta di commento sulla relazione.

 

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