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Per la Bbc la televisione va anche sul web

Il servizio pubblico, si dice, dovrebbe garantire alcune cose che la televisione commerciale non ha interesse a garantire. Innanzitutto l’accessibilità  universale dei programmi. Poi l’obiettivo di realizzare contenuti per il pubblico e non di attrarre pubblico da vendere agli inserzionisti pubblicitari (com’è naturale che sia per la televisione commerciale). Infine, sperimentare e studiare quel che succede nel mondo delle nuove tecnologie e dei nuovi diritti, per essere capofila dell’evoluzione oggi drammaticamente rapida del prodotto televisivo.

In una epoca di convergenza, la Bbc, British Broadcasting Corporation, il servizio pubblico britannico, non mantiene un primato basato sulla propria età  (risale agli anni Venti la sua fondazione, in collaborazione con gli Stati Uniti e la General Electric in particolare) quanto sulla capacità  di essere attenta e di innovare. Oltre a radio e televisione, oltre a produzione e continue survey del mercato, infatti, Bbc ha acquistato per esempio una notevole credibilità  con i propri siti web di informazione e continua a sviluppare con attenzione non solo prodotti ma anche nuove modalità  di fruizione.

Nei mesi scorsi, subito prima del rilancio di Doctor Who, storica serie di fantascienza degli anni Sessanta – ritrasmessa anche in Canada, Australia e Nuova Zelanda, la prima puntata fece capolino sui circuiti para-legali di BitTorrent. Migliaia di download decretarono un successo basato sul passaparola e la comunicazione informale-virale del messaggio e la prima stagione del nuovo Doctor Who è stata quella con la maggior audience di sempre.

Ancora, Bbc sta trasmettendo concerti e programmi radio anche sul web non solo in streaming ma anche in modalità  download (che fa passare il meccanismo da emissione in distribuzione, sottoponendolo a un completamente differente regime giuridico ed economico del diritto di copia) disponibili per una settimana.

Ancora, Bbc ha sposato lo schema della Creative Commons di Lawrence Lessig, la licenza che getta un ponte tra copyright e copyleft, cioè i due universi inconciliabili del diritto assoluto di proprietà  dell’idea e del testo contro la massima liberalità  ed anarchia nella circolazione delle idee e dei testi.

E’ la sintesi, la licenza CC, tra chi ritiene che sia necessario “produrre” un “testo” e chi dice invece che è diritto di tutti “mixare” più “testi”. Bbc ha scelto la via delle CC per rendere disponibili parti sempre maggiori del suo archivio storico digitalizzato e destinato non alle aziende che vogliano creare prodotti commerciali, bensì ai singoli che vogliano giocare e sperimentare – in piena linea con la missione educativa per il suo pubblico.

Ecco che si arriva infine a The Mighty Boosh, serie di telefilm comici inediti in Italia e giunti alla seconda stagione. Bbc annuncia che renderà  disponibili per una settimana in banda larga sul web i singoli episodi, seguendo le date di trasmissione, e che la prima puntata avrà  un suo spazio in anteprima sulla rete.

La serie è uno dei prodotti di Successo di Bbc Three, e la naturale evoluzione, secondo i dirigenti della rete, è quella di offrire l’esperienza di ascolto ovunque la gente sia, vale a dire – con il progressivo e inarrestabile aumentare delle connessioni a larga banda nelle case dei britannici giunte adesso a più di sei milioni – attraverso Internet.

Immaginate in Italia o, peggio ancora, negli Usa. Fantascienza…

bbc

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