Troppi rischi di instaurare e favorire un monopolio. Volontà di avere a disposizione uno standard che funzioni e che non sia ristretto ad un particolare gruppo di utenza. Queste linee guida hanno spinto Philips a non supportare Windows Media Player nei suoi dispositivi consumer.
La decisione viene spiegata da Larry Blanford, a capo della divisione americana del colosso dell’elettronica olandese, che proprio oggi ha annunciato la decisione di entrare nel mercato della musica digitale producendo sistemi per riprodurre audio e proteggere i contenuti digitali. Lo scopo è quello di affiancare chi desidera instaurare un business per il download legale di musica da Internet, fornendo strumenti e sistemi per questo scopo. Ma lo standard di Windows Media Player sarà escluso dal patrimonio tecnologico supportato da Philips.
La strategia, ha detto Blandford, trova una sua ragione nel fatto che il rispetto degli standard universali è la chiave fondamentale perchè i contenuti digitali abbiano la diffusione e il successo che tutti auspicano. “Abbiamo bisogno di tecnologie che funzionino, che siano disponibili per tutti, che vengono gestite in maniera corretta e non siano limitate ad un gruppo particolare”, caratteristiche che, evidentemente, Philips non ha riscontrato nello standard di Windows Media Player.