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Più veloci della luce: prova di due adattatori Usb – Gigabit Ethernet anche su USB-C

Una storia di adattatori Ethernet. Nell’attività del cronista, lavorando sempre con il portatile e, più di recente, l’iPad Pro sempre in borsa, le connessioni Wireless sono la norma ma ogni tanto capita di potersi o doversi connettere anche con una buona vecchia presa Ethernet. Ma a partire dai MacBook Air (che questo cronista utilizza dal 2010) l’Ethernet è un’opzione che richiede un adattatore.

Fino a questo momento il gioco di connettersi all’Ethernet era stato fatto con un vecchio classico. L’adattatore più solido e stabile che è stato nella borsa del cronista da sempre: il mitico A1277, l’adattatore Usb A con porta Ethernet da 100 Mbps. Un vero e propio muletto: consumo bassissimo, non scalda mai, praticamente indistruttibile (quello usato dal cronista per otto anni sembra aver fatto la guerra ed è finito pure sotto la ruota di una macchina). Insomma, un campione.

Se per essere usato con i “vecchi” iPad richiedeva un adattatore Usb A-Lightning (che non deve essere alimentato, quindi va bene anche la versione più economica, anche se la versione con seconda porta Lightning ha più senso perché consente di ricaricare l’iPad mentre lo si tiene connesso alla rete), adesso con gli iPad Pro 11 e 12,9 di terza generazione dotati di porta Usb-C ma non di Thunderbolt, richiede un approccio diverso.

Più veloci della luce: prova di due adattatori Usb – Gigabit Ethernet

Anche perché c’è almeno un MacBook, la versione ultralight con schermo da 12 pollici in uso sempre al vostro cronista (che ha così sostituito il suo storico MacBook Air 11 del 2011), privo di Thunderbolt e quindi incompatibile con il nuovo adattatore standard di Apple, cioè l’adattatore da Thunderbolt a Gigabit Ethernet (che costa 35 euro). Per questo Apple presenta la validissima opzione prodotta da Belkin, l’adattatore da Usb-C a Gigabit Ethernet (che costa 39,95 euro). Ma una visita all’Apple Store di Milano per vedere di risolvere un problema con la tastiera ultrapiatta del MacBook 12, ha portato a una piccola scoperta: gli addetti dell’Apple Store utilizzano un altro tipo di adattatore Ethernet. Si tratta sempre di un Usb-C a Gigabit Ethernet prodotto però da Roline “Designed for professional”.

Ci siamo incuriositi. E siamo andati a vedere chi producesse l’apparecchio. Si tratta di una ditta tedesca, la SECOMP GmbH, fondata nel 1988 da Michael Taraba e Gunther Schroff, specializzata in apparecchi di rete e accessori (dagli adattatori ai sistemi di monitoraggio, Ups, cabinet e via dicendo. L’azienda, basata a Ettlingen, non è presente in Italia ma evidentemente fa le forniture per gli store di Apple quantomeno in Europa, dato che poi abbiamo avuto occasione di vedere lo stesso tipo di adattatore anche in un Apple Store a Berlino e ad Amsterdam.

Detto fatto, l’abbiamo comprato visto che si trova comodamente anche su Amazon e costa pure leggermente meno: 27 euro nel momento in cui scriviamo. L’apparecchio, come si vede dalle immagini, è leggermente più grande ed ha al suo interno due luci che si accendono per segnalare che la connessione è attiva e che sta andando avanti. A dire la verità scalda leggermente, e non sembra avere la stessa qualità costruttiva di quello di Apple, nel senso che, anziché essere un monoblocco a prova di tutto è invece composto da due metà saldate a caldo. Comunque l’aggancio è solido sia lato Ethernet che dalla parte della Usb C 3.1.

Abbiamo messo alla prova l’adattatore in un ufficio docenti dell’Università degli Studi di Milano, grazie al cortese invito di un professore, e abbiamo utilizzato il nuovo impianto e infrastruttura di rete basata sulla dorsale accademica del Garr. Soprattutto, il cavo Ethernet Cat7 e la borchia, nonché i nuovi switch della palazzina del Dipartimento di Informatica di via Celoria che sono stati appena inaugurati, sono tutti a 1 Gigabit stabile (=1000 Megabit).

Terreno ideale per verificare la connessione senza avere problemi di connettività magari rallentata per sovraccarichi come spesso purtroppo accade nelle connessioni commerciali o soprattutto in quelle consumer. Inoltre, il cronista solitamente si connette via LTE tramite WiFi e quindi non ha senso pensare di provare in questo modo un adattatore Gigabit Ethernet.

Abbiamo fatto più prove, ma come base utilizziamo quella di SpeedTest, che permette di vedere non solo la velocità di connessione ma anche una serie di altri parametri (Ping e Jitter, oltre ai pacchetti persi). I risultati sono ottimi. Come si vede dalle tabelle, i due adattatori funzionano sostanzialmente alla massima velocità consentita e dichiarata: 100 Mbps e 1 Gbps. La velocità completamente simmetrica (anche se c’è un fisiologico rallentamento di performance che deriva dal modo con il quale è configurata l’apparecchiatura di rete) permette di fare veramente di tutto dato che in questo modo si può trasferire un DVD-R da 4 GB in poco più di 4 secondi.

Le poche volte che utilizziamo una rete Ethernet abbiamo preso l’abitudine di usare il nuovo Roline con soddisfazione, come detto sia su MacBook che su iPad Pro 2018 e lo consigliamo vivamente, anche a chi dovesse utilizzare un MacBook Pro o un MacBook Air 2018 con Thunderbolt 3, dato che comunque la velocità è di un gigabit per secondo e la connessione non ammette duplicazioni a valle, rendendola quindi assolutamente identica a una connessione “semplicemente” Usb C 3.1.

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