Giornata ‘tecnica’ quella di ieri nell’aula di giustizia che dove si confrontano Apple ed Apple Corp., la casa che cura gli interessi (non solo discografici dei Beatles).
Durante la seduta di apertura della settimana è stata la volta di Eddie Cue, responsabile delle applicazioni della piattaforma Apple, parlare di iTunes e delle strategie della musica digitale, smentendo che la sua azienda ha violato in qualche modo un accordo del 1991 con Apple Corp. che le avrebbe imposto di non entrare nel business della musica.
Cue ha detto che il negozio di canzoni di iTunes è solo una delle funzioni di iTunes, un jukebox per la gestione della musica su un computer e su iPod. Cue ha poi detto che dal lancio di iTunes Apple ha venduto più di un miliardo di canzoni, incrementando le vendite dei suoi player e aiutandola a conquistare il 70% del mercato dei riproduttori d musica digitale.
Successivamente Geoffrey Vos l’avvocato di Apple Corp. ha chiesto a Cue se sia vero o meno che iTunes Music store propone canzoni in esclusiva. Rispondendo affermativamente Cue ha precisato che la stessa cosa accade per altri servizi on line.
Successivamente Vos ha chiamato a testimoniare, quale teste a favore, James Hoffman, ammnistratore delegato di Woodstock Systems, una società che produce software per la pubblicazione on line di file multimediali e lo scambio (legale) di file audio. Hoffman ha confermato che Apple restringe, mediante un sistema di gestione dei diritti digitali, le modalità con cui un file può essere usato.
