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PyMusique, gli autori si difendono

La sprotezione dei brani scaricati da iTunes Music Store con PyMusique è una conseguenza involontaria, non il motivo del rilascio del software. Questa la giustificazione che Cody Brocius, uno degli autori del software in grado di attuare acquisti sul negozio di musica on line di Apple senza passare per l’€™interfaccia di iTunes porta a difesa del proprio lavoro.

Secondo quanto riferito in interviste rilasciate ad alcuni siti web Brocius, che ha lavorato sul codice di base del programma assieme a Travis Watkins e con il supporto di Jon Johansen, un hacker norvegese noto per aver avere scardinato il sistema di protezione dei DVD, il fine primario di PyMusique era quello di consentire agli utenti di Linux di fare acquisti da iTunes Music Store, così come possibile per gli utenti Mac e per gli utenti Windows. La mancanza di protezione dei brani comprati, secondo Brocius, uno studente diciassettenne della Pennsylvania, deriva dal fatto che il codice di FairPlay (il Digital Right Management proprietario di Apple) non è presente sui brani che risiedono sul server, ma viene applicato da iTunes nel momento in cui il brano arriva sul computer. Poiché PyMusique aggira iTunes ecco che la protezione non viene introdotta nel brano che resta completamente libero dal punto di vista dell’€™utilizzo, anche se acquistato regolarmente dal negozio di Apple.

La spiegazione fornita da Brocius appare credibile, visto che uno dei compiti di FairPlay è proprio quello di legare il permesso d’€™ascolto ad uno specifico computer. Altrettanto ragionevole sembra, almeno formalmente, la posizione di chi sostiene in conseguenza di questo aspetto che PyMusique non è un vero e proprio software per la sprotezione dei brani. Meno condivisibili, a giudizio di alcuni esperti, sono però le conseguenze tratte dagli autori del software secondo cui tutto questo significa che dal punto di vista legislativo il software sia perfettamente legale.

Alcuni avvocati, in particolare, puntano l’€™indice alle condizioni d’€™uso di iTunes Music Store per il quale Apple prevede l’€™accesso unicamente attraverso iTunes. Dovrebbe poi essere altrettanto per gli autori il fatto che PyMusique, in un modo o nell’€™altro, bypassi e aggiri il sistema di protezione della musica, azione esplicitamente vietata dal Millenium Copyright Act, la legge quadro che stabilisce negli USA che cosa e che cosa non si possa fare nel gestire i diritti digitali.

Al momento, a distanza di due giorni dal rilascio di PyMusique, Apple pare non avere ancora preso alcuna posizione, ma appare certo che qualche cosa accadrà . Se, infatti, è vero che il software non è disponibile in versione installer per Mac OS X (si deve conoscere il linguaggio di programmazione Python per utilizzarlo) è altrettanto vero che gli utenti Windows, oltre a quelli Linux, possono usarlo senza eccessivi problemi. Senza contare che per esplicita ammissione di Jon Johansen non è necessario essere espertissimi programmatori per creare in poco tempo anche una versione Mac.

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