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Quando il gioco si farà  duro, Apple dovrà  giocare duramente…

Steve Jobs li ha presi in giro in tutti i modi: “Redmond, scaldate le fotocopiatrici” era la parola d’ordine dell’ultimo Macworld di San Francisco ma anche dell’Apple Expo di Parigi dello scorso settembre. Tiger ha segnato un allungamento del passo rispetto a Windows Xp tale per cui non è più possibile sostenere che i due sistemi operativi siano sullo stesso piano. Ma adesso Microsoft, con infinita lentezza ma altrettanta inesorabilità , sta per giocare la sua carta “segreta”: Longhorn, cioè Vista, secondo la scelta fatta dagli esperti di marketing della casa di Bill Gates.

E quando arriverà , a fine 2006 o al massimo a inizio 2007, già  sappiamo quanto baccano riuscirà  a fare la macchina promozionale di Microsoft, che è non per niente una delle più grandi aziende al mondo. I contenuti del sistema operativo saranno presentati come innovativi al cento per cento. Anche se gli utenti Apple sanno che non è così. Dato però che Redmond ha finalmente reso disponibile una versione preliminare capace di farci immaginare con una certa esattezza quale sarà  la “forma” definitiva di Vista, in rete si è cominciato a ragionare sui fatti più che sui rumors. E a fare comparazioni.

La considerazione finale a cui si è giunti è che Vista presenterà  (come innovative) molte delle soluzioni presenti in MacOs X 10.4, cioè Tiger. Altre non verranno incluse nella versione finale oppure saranno disponibili anche per Windows Xp. Altre ancora però saranno peculiari solo di Microsoft in tutto il mercato dei sistemi operativo. E questo dovrebbe essere di stimolo per chi a Cupertino si preoccupa di creare la “nuova” versione di MacOs X, la 10.5 meglio nota come Leopard, a saltare portando ancora più in alto l’asticella dell’innovazione. Dopotutto, Vista e Leopard usciranno più o meno nello stesso periodo e costituiranno – per la prima volta da tantissimo tempo – un’alternativa altrettanto frequentabile per gli utenti: stesso processore dal punto di vista hardware, altrettante ambizioni di essere il “sistema definitivo”.

Vediamo per sommi capi com’è la situazione oggi: L’interfaccia utente di Vista in beta ha preso molto da Tiger: dalle scelte di rappresentazione alle funzionalità  sino alla terminologia. Per esempio, come avevamo già  scritto, i “My Documents” e “My Computer” diventano “Documents” e “Computer”, proprio come nel Mac. Inoltre, vi sarà  la funzionalità  di ricerca praticamente identica a Spotlight, sino all’idea dell’icona con la lente di ingrandimento che in Tiger campeggia in alto a destra nella barra dei menu. La differenza non è logica ma estetica: l’oggetto lente d’ingrandimento di Vista sarà  girata verso destra e non sinistra, come nel Mac.

Icone e oggetti di Vista avranno lo stesso design “da caramella” di Tiger, con un po’ più di sobrietà  e tridimensionalità  rispetto all’effetto “bomboniera colorata” dell’attuale Xp. Merito di Aero Glass, che permette di avere anche il nome delle finestre traslucido e galleggiante, come succede ad esempio nel Dock di Tiger e precedenti quando si passa con il puntatore su di una cartella o un programma.

In più, a differenza di Tiger, Vista lavorerà  molto sulle icone personalizzate con la preview dei documenti sottostanti. Adesso il Mac (e il Pc) lo fanno per i file di immagini. Vista lo estende anche agli altri tipi e soprattutto lo espande anche ad altri tipi di situazioni d’uso, come i dialoghi di salvataggio o di apertura, oppure la forma delle cartelle che contengono tipologie particolari di file. Anche le icone di Vista saranno ingrandibili sino a 128 per 128 pixel.

La gestione dei file e la loro ricerca avverrà  in Vista con un meccanismo di ricerca che si attiva già  mentre si sta scrivendo (proprio come Spotlight) e la ricerca avverrà  sia per i normali campi di informazione dei file che per metadata indicizzata sulla base di una serie di tecniche, tra le quali oltre a quelle automatiche anche una basata su generi di parole chiave (Tiger prevede solo i “commenti” di Spotlight, Vista suddivide i campi editabili in parole chiave, gradimento, progetti, etc) oltre alle “rivoluzionarie” Virtual Folder (cartelle virtuali) che saranno concettualmente simili alle Smart Folder di Tiger (ma conterranno un vero documento e non una sua rappresentazione attraverso dati Xml). Inoltre, tramite gli “stacks” – una idea che Apple aveva registrato ma mai implementato – sarà  possibile associare tra loro documenti in maniera arbitraria stabilendo così in maniera rapida un legame. Per esempio, con una keyword comune al primo e ai successivi documenti sovrapposti al primo.

Tiger e le versioni precedenti di MacOs X permettono di stampare da qualunque applicazioni un file Pdf. Si tratta di una funzionalità  del sistema operativo che consente di lavorare con qualsiasi applicazione in questo modo. Vista permetterà  invece di stampare e gestire un formato interno del sistema operativo che si chiamerà  Metro e sarà  basato su Xml. Bisognerà  vedere se diverrà  standard o comunque sufficientemente diffuso da costituire un “attentato” al Pdf come formato universale di scambio.

Vista inoltre introduce una serie di funzionalità  di networking per consentire la condivisione e l’utilizzo di documenti attraverso la rete locale o Internet senza bisogno di attivare altri parametri. Un sogno fatto realtà , anche se probabilmente chi si occupa di amministrazioni di rete e di sicurezza informatica la pensa diversamente. In pratica, sarà  possibile condividere sul monitor di altri nella stessa sottorete un PowerPoint senza dover attivare la condivisione del file ma semplicemente “iniettando” la sua visualizzazione sugli schermi dei vicini. Lo stesso PowerPoint sarà  “iniettabile” anche in un proiettore presente in rete su di una macchina condivisa.

Questo tipo di tecnologie non sono altrettanto sviluppate (o non sono per niente presenti) in Tiger, che tuttora ha invece alcuni problemi di networking con i server Microsoft.

Vista inoltre integra nel “cuore” del suo sistema operativo anche i feed Rss, una soluzione per generare Blog e una per generare Wiki. L’idea è che questi motori – che in ambiente Linux ad esempio fanno parte delle estensioni normali del sistema operativo e si trovano accanto ad Apache e ad altri server applicativi della maggior parte delle distribuzioni – diventano così disponibili per tutte le applicazioni sia come risorsa che come potenziale servizio da offrire. In Tiger ci sono solo gli Rss integrati in Safari ma non in WebKit, il motore html sottostante, e quindi non sono disponibili per nessuna altra applicazione come “servizio” del sistema operativo.

Internet Explorer 7, che viene duramente criticato per non essere capace di supportare pienamente gli standard Html (non passerà  gli appositi test neanche la prossima versione beta) avrà  una funzione di sicurezza ulteriore: girerà  in modalità  “ridotta” per evitare che eventuali worms e spyware possano colpire il resto del sistema.

Inoltre, Vista conterrà  un meccanismo oltre che di crittazione automatica del disco (presente anche in MacOs X da tempo ma non molto pratico da usare) anche di gestione dei Trusted Plaform Module, cioè i chip di cui abbiamo accennato vi sia traccia già  nella versione x86 di MacOs X 10.4.1, la gestione del registro (prerogativa del sistema logico con cui è pensato Windows dalla notte dei tempi) sarà  tale per cui una singola applicazione non potrà  più scrivere se non verrà  esplicitamente autorizzata a farlo e sarà  presente una soluzione di backup e di registrazione delle modifiche ai dati del disco e del sistema operativo in una zona protetta del drive.

In conclusione, come accennato all’inizio, il punto sul quale adesso Apple è attesa al varco sono le innovazioni. Gli utenti del Mac, nonostante sia già  in preparazione il terzo aggiornamento di Tiger, ancora devono finire di “appropriarsi” di tutte le sue innovazioni. Ma in prospettiva, quali passi farà  Apple? Quali nuove cose potremo aspettarci da Leopard? Sicuramente un primo, piccolo assaggio arriverà  a gennaio 2006 con il Macworld di San Francisco.

Poi, a fine giugno di quell’anno, la consueta conferenza degli sviluppatori sarà  probabilmente centrata sulle nuove macchine basate su x86 di Intel ma anche sulle novità  del sistema operativo numero 10.5. E, alla fine di quell’anno, lo scontro “vero” con Microsoft, visto la costante crescita delle quote di Apple che già  veleggia intorno al 5% del mercato e potrebbe arrivare ottimisticamente per quel periodo al 10% o poco più. Uno scontro non sul campo del marketing o delle licenze, bensì dell’innovazione. Il campo scelto da Steve Jobs e sul quale ha dato sinora prova di sapersi muovere a suo agio. Vedremo con Leopard se la velocità  rimarrà  costante, crescerà  oppure calerà .

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