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Recensione Fitbit Ace, l’activity tracker Junior

Spesso a Macitynet quando testiamo un prodotto ci mettiamo in gioco, lo proviamo su noi stessi o sulla nostra attrezzatura, direttamente: nel caso di Fitbit Ace, il sensore di attività motorie dedicato ai ragazzi e ragazze non era possibile e abbiamo dovuto coinvolgere nella recensione il piccolo Gianluca, che si è piacevolmente prestato a metterne sotto torchio tutte le caratteristiche.

Questa premessa è d’obbligo perché la recensione di una cosa come Fitbit Ace è ben più complessa di altri apparecchi simili, perché le variabili in gioco sono molte più di quanto si pensi.

Fitbit Ace, la recensione

Il “timbro” di Fitbit

Chi conosce Fitbit avrà visto nella forma sicuramente una naturale continuazione del design che negli ultimi anni ha caratterizzato la linea di Activity Tracker più avoluta.

In effetti sin dalla confezione si capisce che Fitbit Ace è la copia esatta di Fitbit Alta HR: (leggermente) più piccolo, privo di lettore del battito cardiaco ma a prima vista indistinguibile quando al polso.

Recensione Fitbit Ace, l'activity tracker Junior

E la cosa è voluta e pure interessante, perché il pargolo può avere un bracciale “da grandi”: durante la prova era infatti uguale (colore a parte) a quello indossato da papà.

Nella confezione trova posto il bracciale, il cavo d’alimentazione e un piccolo manuale di avvertenze e istruzioni, anche se sostanzialmente l’App propone funzionalità e avvisi a profusione.

Durante lo spacchettamento abbiamo subito scoperto che il cavo d’alimentazione è lo stesso del Fitbit Alta (non di Alta HR, attenzione, in quel caso è diverso) come d’altra parte le qualità del display.

Questo, monocromatico, è particolarmente brillante e capace di mostrare alternativamente diverse informazioni, dall’ora al numero di passi, dalle calorie alla distanza sino ai messaggi e all’ID di chi chiama sullo smartphone associato.

Questa ultima particolarità forse è ridondante: dato che l’App prevede un sistema di abbinamento allo smartphone del genitore, che il bracciale del bimbo suoni ad ogni chiamata non ci è sembrato opportuno: chiaramente la funzione si può disabilitare ma noi non l’avremmo proprio messa.

Una volta al polso il bracciale non sembra pesare e abbiamo visto che dopo le prime ore in cui l’oggetto è chiaramente la novità da mostrare agli amichetti, il tutto diventa naturale.

Contrariamente a quanto ci saremmo aspettati, il bracciale si è dimostrato sicuro al polso, grazie anche all’aggancio a cintura. I bimbi, probabilmente i più piccoli (il device è pensato per i bimbi dagli 8 anni in su) dopo qualche ora di gioco tendono a slacciarlo per via del sudore o del caldo, ma è normale.

Forse un bracciale elastico avrebbe aiutato nelle operazioni di aggancio e sgancio, potendolo anche togliere al volo per pulire il polso, ma stiamo ragionando fuori dai denti, non potendo fare vere e proprie prove sul campo.

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Il messaggio email con cui Fitbit annuncia la creazione dell’account figlio

La libertà è nulla senza il controllo

Fitbit Ace è un prodotto per bimbi (sino all’adolescenza) ma lo è soprattutto per i figli: questa piccola distinzione la si evince da come è costruita e da come è cambiata l’App ultimamente.

Per abbinare Ace al proprio smartphone infatti serve convertire un account normale in “genitore” o “tutore”, che è a sua volta capace e autorizzato a creare account “figli”, che sono sostanzialmente degli account uguali ai genitori, solo un po’ più semplici e con meno libertà.

Da quanto ci è sembrato il tutto può funzionare solo così, Ace non è configurabile direttamente da un bimbo, anche se questo ha uno smartphone tutto suo: va detto però che questa situazione è data dal software e con il tempo potrebbe cambiare.

I due profili all’interno dell’App sono abbastanza indipendenti, ognuno comunica solo con i device associati e da quanto abbiamo capito è necessario visualizzare il profilo giusto per eseguire la sincronizzazione.

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La nostra impressione su questo sistema di padre e figlio all’interno dell’App Fitbit presenta luci e ombre: l’idea di base è buona, ma tecnicamente il tutto non funziona come ci si aspetta da una App Fitbit.

Se nella recensione di Fitbit Versa avevamo elogiato la scelta di usare una sola App per tutto (diversamente da Apple e Google che, ad esempio, usano diverse App, ognuna per un singolo compito), qui l’impressione è l’opposto.

Lo switch tra l’interfaccia di padre e figlio è lenta e poco naturale ed è necessario inserire la password ogni volta che si torna alla schermata genitore. A questo si unisce il fatto che i pulsanti per andare al figlio e tornare al genitore sono messi in posti diversi e spesso serve cercarli.

Avremmo gradito una App diversa per questo, magari dedicata solo ai profili figli, attivabile al volo senza l’ingombro della figura del padre (che magari serve solo per autorizzare i device).

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La rilevazione, tutt’altro che scontata

La rilevazione di Fitbit Ace è sicuramente l’aspetto più importante: al di la della forma infatti la difficoltà nella progettazione di un device per bimbi è data dai parametri con cui sono riportati i dati e l’algoritmo di rilevamento dell’attività di un bimbo, molto diversa da quella di un adulto.

Durante la presentazione alla stampa Fitbit stessa ha puntualizzato che l’assenza di un rilevatore del battito (presente nel modello Alta HR) è voluta, non dettata da ragioni progettuali, perché i dati cardiaci di un bambino sono molto diversi e la loro errata lettura avrebbe portato i genitori a falsi allarmi.

Le letture di Fitbit Ace sono difficilmente confrontabili con altre, proprio per quanto detto all’inizio, i bimbi hanno un bioritmo diverso ma soprattutto abitudini diverse.

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Chi scrive, ad esempio, ha una attività che varia dai 6.000 ai 10.000 passi al giorno (ma ci sono giorni in cui ne facciamo 2.000, spesso per colpa degli articoli di Macitynet).

Gianluca, per esempio, fa tranquillamente 6.000 passi in due ore quando gioca con gli amici al parco, ma è capace di farne anche 2.000 solamente giocando un pomeriggio tra salotto e camera da letto.

Queste attività devono essere lette con le giusta lente, e parametrate in modo corretto per l’età del bimbo.

A chi scrive è stato interessante valutare l’andamento del sonno, per scoprire dove Gianluca dorme di più o di meno, quando l’attività influisce sul sonno oppure anche in quali occasioni c’è il picco di passi.

Per i più grandi l’App prevede la gratificazione tramite medaglie e il confronto con genitori e amici, nonché tutte le particolarità dell’App genitore, qui riportate in modo più leggero (manca ad esempio il tracciamento dei cibi e dei liquidi, che forse è impossibile registrare in modo corretto).

Recensione Fitbit Ace, l'activity tracker Junior

Considerazioni

Il primo passo di Fitbit nel mondo dei più piccoli e, conseguentemente, in quello dei genitori (che sono diversi dagli utenti) è realizzato in modo elegante, funzionale e con saggezza.

Più che altro rappresenta una proposta seria e abbastanza completa in un mondo molto, molto complesso e difficile da regolare, nel quale altri hanno proposte simili, ma apparentemente con meno attenzione ai dettagli.

Qualche cosa da migliorare c’è: in estate è meglio avere un bracciale completamente impermeabile, l’App per i bimbi noi la vediamo scorporata da quella principale e qualche attenzione in più nel cinturino, ma sono dettagli che diventano più importanti per le età più basse e meno per quelle più alte e comunque assimilabili in questa prima versione.

Recensione Fitbit Ace, l'activity tracker Junior

Il prezzo, 99,99 Euro al pubblico, è importante ma il device non è un giocattolo, il fattore deve essere chiaro e la lettura dei dati è tanto per il pargolo quanto per i genitori: sotto questo punto di vista il prezzo è assolutamente profilato per lo scopo e per la qualità dei materiali (e del software). Sottolineiamo anche che la scelta di Fitbit di non condividere i dati con Salute di Apple e Health di Google è voluta in una ottica di conservazione della propria community, che con gli anni ha detto ottimi risultati.

Fitbit è un marchio distribuito in Italia da Attiva e i lettori possono trovarlo in tutti le principali catene di elettronica italiane. Ufficialmente Fitbit Ace è distribuito solo nei colori Blu elettrico e Viola intenso, entrambi a 99,99 Euro ma i lettori possono trovare diversi altri cinturini di terze parti direttamente online.

Pro

• Ottima fattura, piace un sacco ai bimbi
• L’uso attento apre a moltissimi aspetti
• Il punto di vista “da bimbo” è molto importante

Contro

• Non è subacqueo, d’estate avrebbe fatto comodo
• L’uso di una sola App è limitante

Prezzo

99,99 Euro Iva compresa nei colori Blu elettrico e Viola intenso

REVIEW OVERVIEW

Design
Facilità d'uso
Prestazioni
Qualità/Prezzo

In sintesi

Perfettamente adattato all'uso di un bimbo, pur con un look "da grandi". Qualche miglioria è possibile, ma nel complesso una ottima idea

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