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Recensione: quella strana bestia di Marked 2

Nel corso di questa serie di recensioni per le app dedicate alla scrittura su Mac con il Markdown, era inevitabile parlare anche di Marked 2 (9,99 euro su Mac App Store). Una app che non serve a scrivere ma a trasformare il testo. Infatti lo scopo di questa singolare applicazione realizzata da Brett Terpstra è quello di fare da anteprima in tempo reale di quel che viene scritto con qualsiasi editor di testo (da TextEdit a Scrivener), bypassando eventuali anteprime interne delle varie app o il bisogno di utilizzare un browser o altro per vedere la resa del CSS sul testo.

Attenzione, questo non vuol dire che Marked 2 sia una app “lenta” o “semplice”. Tutt’altro. Perché in realtà fa molto di più che non una semplice anteprima.

Facciamo subito un esempio concreto. Nel corso delle recensioni delle app su Mac per scrivere con il Markdown, infatti, abbiamo sistematicamente utilizzato le varie app che stavamo testando come motore di scrittura della singola recensione (abbiamo visto: Typed, Byword, CotEditor e Mou, sino a questo momento), e poi solitamente iA Writer per una “ripassata” definitiva al testo, e infine Marked 2 per l’esportazione finale verso il CSM di Macity.

Insomma, Marked 2 è sempre stato presente nel flusso di lavoro – e lo è anche in tanti altri modelli di flusso di lavoro che chi scrive applica non solo per il web,come vedremo tra poco – da far pensare che l’app meritasse una recensione a sé stante. E così, eccoci qua: adesso vediamo quanto vale Marked 2 veramente.

Come funziona Marked 2

All’apparenza Marked 2 è una app molto strana. Non permette infatti di modificare il testo che sta visualizzando. Già, ma quale testo visualizza? L’app deve “puntare” al documento che stiamo scrivendo e gli aggiornamenti vengono visualizzati anche se non è necessario aver salvato il file. Facciamo un esempio. Per scrivere questa recensione stiamo utilizzando iA Writer di Information Architects (purtroppo non più disponibile nel Mac App Store, sostituita dal più complesso, costoso e meno brillante iA Writer Pro). Scriviamo un po’ con il Mac, un po’ con l’iPhone e un po’con l’iPad, a seconda del contesto. Da questo punto di vista l’accoppiata Dropbpx e Markdown è fenomenale.

I documenti di testo con marcatura di stile sono leggerissimi e vengono sincronizzati anche con pochissima connettività dati in pochi attimi. Il formato indipendente e la struttura di Dropbox li rende poi accessibili da un numero amplissimo di app differenti: basta che abbiano l’accesso a Dropbox. Questo evita il rischio di rimanere “prigionieri” di una singola app o di un formato o di un modo di connettività (iCloud da questo punto di vista è molto buono è sicuro ma terribilmente lento e imprevedibile nelle sincronizzazioni).

Su Mac apriamo con iA Writer e con Marked 2 lo stesso documento è così abbiamo contemporaneamente la possibilità di continuare ad editare e a vedere in tempo reale (Live Preview) i cambiamenti.

Il flusso di lavoro

A questo punto, il flusso di lavoro: per gli articoli di Macity (ma la stessa tecnica si potrebbe adoperare, ad esempio, per i post di un blog) creiamo una cartella su Dropbox dove finiscono le eventuali schermate e documenti di appoggio. Poi si apre un documento .md vuoto con il titolo dell’articolo come nome e scriviamo come prima cosa la scaletta degli argomenti da trattare bell’articolo, per punti.

La scrittura così diventa semplicemente l’espansione dei vari punti, e può procedere su dispositivi diversi in momenti diversi. Soprattutto per le recensioni, che richiedono più tempo rispetto alle veloci notizie di cronaca, il lavoro va avanti magari per giorni prendendo appunti e iniziando a scrivere singoli paragrafi in momenti diversi della giornata o della settimana. Sino a che non si arriva alla fine della bozza.

A quel punto comincia l’editing e il lavoro si deve spostare sul Mac. Prima, utilizzando altri software di scrittura che avevano difficoltà a gestire le formattazioni o che rischiavano di introdurre incompatibilità ad esempio per i caratteri al di fuori dal set base ASCII (accentate e via dicendo), questa era la fase di beautyfication del testo: formattazione, ma anche aggiunta dei link (praticamente impossibili da mettere tramite un editor tradizionale), correzione dei refusi e degli altri errori, verifica della qualità complessiva del testo.

Oggi, grazie al Markdown, in realtà moltissimo di questo lavoro è già fatto direttamente nella prima bozza magari su iPhone. Ad esempio, mettere i link diventa molto semplice e così per le eventuali note a pié di pagina e altre formattazioni simili.

Ad esempio, in questo momento, stiamo scrivendo queste note su un treno Italo in viaggio attraverso il centro-nord. Un tempo sarebbe stato necessario tirare fuori il Mac e iniziare a lavorare. Poi, con l’arrivo di editor di testo più strutturati (a partire da Pages di Apple) si poteva fare molto con l’iPad.

Adesso può bastare un iPhone 6 Plus (schermo e tastiera sufficientemente grandi) e si lavora direttamente sul testo “buono”. Aggiungendo anche i link. E formattandolo con gli elementi stilistici e strutturali (grassetti, corsivi, intestazioni dei vari livelli di titolo che poi permettono di strutturare rapidamente il testo in modo più complesso) che in precedenza avremmo dovuto inserire dopo.

Accanto, un anziano signore con un Dell 15 pollici suo coevo fatica invece con due dita a scribacchiare dentro Word e Outlook. L’esercizio qui è completamente diverso. E c’e di più: se un giorno dovessimo passare da Mac e iPhone/iPad al mondo Microsoft o a quello Google, non ci sarebbe alcun problema di compatibilità dei dati o  degli archivi. Cosa che non si può dire per chi ad esempio, scrive testo e vive ostaggio dei formati .doc e .docx di Microsoft.

Con il flusso di lavoro che abbiamo creato, invece, dopo aver risolto refusi e altri eventuali problemi del testo su Mac, entra finalmente in gioco Marked 2.

Come si usa Marked 2

La funzionalità più intuitiva di Marked 2 è quella di anteprima del testo Markdown renderizzato con un CSS di nostro gradimento. Marked 2 ne propone già nove, ma ovviamente è possibile aggiungerne altri personalizzati.

Ad esempio, se si lavora con un tema specifico per un blog o per un sito, si può lavorare con quello. Ma anche se si sta procedendo alla realizzazione di un eBook in formato ePub, che è in pratica un insieme di pagine html con fogli di stile ad hoc, è possibile gestire una anteprima molto semplice e funzionale di come verrà il rendering del libro senza biaogno di app di terze parti.

In realtà Marked 2 è anche un ottimo strumento di validazione dei linguaggi Markdown (ad esempio del CriticMarkup), dei link nel testo (può verificare che si tratti di link validi che “esistono” veramente), e per fornire una anteprima del testo dentro altre app come ad esempio MarsEdit, app utilizzata per scrivere su una molteplicità di blog diversi (da Blogger di Google all’eterno WordPress). Ma questa, ripetiamo, è solo la superficie.

Perché in realtà si può fare davvero molto di più. Dalle esportazioni, precise all’infinitesimale dettaglio su svariati formati compreso .odt, sino alle associazioni con le app per l’editing del testo, alle statistiche, le ricorrenze, la gestione delle parole chiave, della struttura del testo.

La flessibilità del motore di Marked 2 è dovuta soprattutto al fatto che può “digerire” un ampio numero di dialetti e varianti del Markdown creato una decina di anni fa da John Gruber. Anche perché supporta praticamente tutto:

  • elenchi puntati
  • rientri a capo
  • numerosi tipi di CSS
  • tantissimi formati di esportazione
  • Tanto altro ancora.

E non è ancora finita: c’è anche Scrivener

Un capitolo a parte merita l’integrazione con Scrivener. Come si sa la straordinaria app per la scrittura di documenti complessi creata da Literature&Latte un decennio fa è in tragico ritardo nel creare la sua app per iOS. Grossi sbagli di progettazione (l’idea di tenere tutte le funzionalità della versione Mac e PC in quella per iOS sin dalla prima versione), di pianificazione e di scelta dei programmatori (due di fila si sono rivelati non all’altezza del compito), hanno rallentato fortemente quella che doveva essere in realtà la vera priorità della piccola boutique del software.

Il risultato è che una triade di app come quella di Ulysses è riuscita a conquistare molto mercato nonostante le funzionalità diverse e, in molti casi, nettamente inferiori. Mangiandosi per certo le quote di Scrivener.

Tuttavia, Scrivener gestisce sia il testo semplice (e quindi il Markdown) che la sincronizzazione di cartelle contenenti documenti di testo semplice tramite anche Dropbpx. Oppure, grazie a una felice intuizione (e al lavoro) dello sviluppatore di Marked 2, è possibile “legare” la app per la scrittura a quella per l’anteprima e la trasformazione e conversione del testo, creando un interessante meccanismo di gestione del testo che, nel flusso di lavoro di chi vi sta scrivendo, ha permesso di tenere Scrivener al centro, nonostante gli imbarazzanti errori di Literature&Latte.

In conclusione

Chi vuol fare sul serio con il Markdown e usa il Mac, non può fare a meno di prendere in considerazione Marked 2. L’app non è terribilmente costosa (in questo periodo è anche in sconto, e comunque costa una dozzina di euro, cioé quanto un libro in edizione economica oppure due riviste da edicola) e permette di fare davvero molte cose.

Se dovete solo vedere l’anteprima dei vostri testi in Markdown e avete scritto finora un totale di due documenti e non sapete cosa farvene, probabilmente Marked 2 non è l’app che fa per voi.

Se invece avete cominciato a sperimentare con questo sistema di scrittura chiamato Markdown, un sistema a bassissima tensione e consumo di cicli di Cpu, pensato per creare pagine HTML con facilità ma anche per gestire testo attraverso apparecchi diversi in maniera semplice, magari lavori complessi gestiti in maniera strutturata ed elastica, allora siete di fronte alla app della quale non potrete fare a meno.

Nonostante le istruzioni minimaliste e la necessità di sapere già cosa si vuol fare per tutta una serie di scelte tipografiche o di gestione del testo e dei dialetti de Markdown, Marked 2 è talmente buona, necessaria e indispensabile che bisognerebbe chiedere al suo sviluppatore di farne il porting su iOS. Sarebbe fantastico, infatti, poterla usare anche da iPad, ad esempio, per rendere ancora più leggera e autonoma l’esperienza di scrittura. Per ora, però, contentiamoci di quel che c’è, perché è già molto.

Marked 1 si compra su Mac App Store in sconto temporaneo a 9,99 euro

Pro:

Ricchissima, flessibile e completa;
Funzioni originali
Indispensabile per chi voglia fare sul serio con il Markdown su Mac.

Contro:

Non è economica;
Non è localizzata in italiano;
Mancano tutorial o modelli d’uso per principianti.

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