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Recensione Riva Turbo X, la cassa wireless che le vostre orecchie ameranno

A chi potrebbe mai interessare sapere che sul mercato è arrivata un’altra cassa Bluetooth? La risposta è facile: a tutti coloro che non sono soddisfatti dalle tante, tantissime, migliaia, di casse Bluetooth che si trovano sul mercato. E per un appassionato di musica non è certo difficile essere insoddisfatti. È a questo pubblico, ai delusi dall’esercito di prodotti di fascia media (o mediocre) e a coloro che vorebbero da quelle di fascia alta qualche cosa di più, che si rivolge Riva con la sua Turbo X che è nata con l’ambiziosa pretesa di collocarsi nella fascia alta tra quelle a batteria e connesse via wireless, dando filo da torcere ai grandi del settore.

Se, come probabile, vi state domandando come possa pensare una azienda sconosciuta, perchè Riva per la maggior parte di chi ci legge tale è, di impensierire aziende come Bowers & Wilkins, Bose, Bang & Olufsen, proveremo a spiegarvelo in questa recensione della Turbo X, uno dei due prodotti attualmente sul mercato con questo marchio che abbiamo avuto modo di provare in maniera approfondita nel corso delle ultime settimane.

Cominciamo, prima della recensione vera e propria, a dare una risposta ad una domanda non è irrilevante nel contesto generale e che spiega anche molte delle cose che Riva è riuscita a fare con Turbo X: da dove viene Riva?

riva turbo x

Riva da dove viene

Riva è nata da poco, ma non nasce dal nulla. Il fondatore, presidente e mente dell’azienda è Rikki Farr, un nome altisonante nel mondo della musica. È stato l’organizzatore, oltre che del leggendario happening all’ Isola di Wight, dei concerti di band importantissime e artisti come Led Zeppelin, Jimi Hendrix, Rod Stewart, Tom Petty, Bob Marley, Miles Davis, The Who, RUSH, Guns n’ Roses. È stato anche la persona che ha contribuito a disegnare l’audio di alcuni importantissimi eventi e poi ha fondato alcune aziende specializzate in audio e diffusione sonora per concerti. È quindi un esperto assoluto di musica e gestione del suono applicata alla musica.

Farr ha radunato un gruppo di ingegneri specializzati in audio nel campo dell’elettronica e affidato la produzione dei suoi, per ora, ancora pochi prodotti a Winstron, una delle rare realtà che lavora per l’assemblaggio dei prodotti di Apple.

Il risultato di tutto questo è un azienda che punta molto in alto, usando brevetti proprietari ma anche e soprattutto la grande esperienza che sta dietro al team e ai suoi dirigenti. Lo scopo è quello di creare dispositivi di alta qualità dal punto di vista costruttivo, dei materiali e soprattutto sonora, dando al mercato dove le casse wireless che puntano le loro carte sulla qualità dell’audio, si contano sulla punta delle dita di una mano.

Riva Turbo X, come è fatta

Riva Turbo X è il prodotto di punta di Riva (il secondo è Riva S, una cassa più piccola e meno potente). Si tratta di un parallelepipedo, molto lineare dallo stile minimalista, disponibile in due colori (bianco e nero) che appare immediatamente come un oggetto di qualità molto elevata nei materiali, nelle componenti e nel modo con cui queste componenti sono state disegnate ed assemblate

La parte superiore è in plastica lucida, una finitura che in altri prodotti apparirebbe economica ma che qui non fornisce una impressione negativa, dove troviamo i tasti controllo leggermente infossati e a sfioramento (da segnalare la chicca dell’illuminazione che si attiva con un sensore di prossimità, avvicinando la mano alla parte superiore). Il dispositivo è quasi completamente circondato (nella nostra versione bianca) da una griglia in metallo di color argento, piacevolmente satinato. Sul retro ci sono 4 connettori: Aux, USB Dati (per eventuali aggiornamenti firmware), porta USB per ricarica di un dispositivo come un iPhone o un iPad, ingresso per la ricarica della batteria interna, un LED che indica la carica della batteria stessa, segnalando il livello con vari colori (verde, ambra e rosso) e un tasto per spegnere e accendere il dispositivo. Attenzione ad usarlo quando mettete il Riva Turbo X a riposo, in caso contrario la batteria si esaurirà, perché il sensore di prossimità che illumina la tastiera è sempre attivo.

Il Riva Turbo X, che è anche splashproof (per sigillare le porte si stacca uno dei piedini che troviamo sotto il fondo del dispositivo), non è grande, 23X89X10 centimetri, ma è massiccio e ha un peso significativo: 1.3 Kg. Tecnicamente resta un prodotto da portare in giro per la casa, ad un picnic, in spiaggia, in piscina, ma non sarà indifferente per la nostra spalla se lo infileremo in uno zaino. Per trasportarlo potrebbe essere molto utile, forse indispensabile, acquistare la speciale borsa che viene venduta da Riva stessa.

Riva che cosa c’è dentro

Il peso è una diretta conseguenza di quel che Riva ha messo dentro il Turbo X. In primo luogo una batteria che promette ben 26 ore di ascolto al 75% del massimo volume, una stima che se rispettata sarebbe assolutamente un record.

Non abbiamo fatto un test di autonomia specifica ma dopo avere caricato completamente Turbo X, l’abbiamo fatto suonare per tre ore e mezza al 50% per rodare gli altoparlanti, poi abbiamo ricaricato da zero il nostro iPhone 6s Plus usando la porta USB e successivamente l’abbiamo fatto suonare per una decina di giorni un paio di ore al giorno. Solo alla fine di questo ciclo la batteria ha chiesto di essere ricaricata

Mai visto nulla di simile…

Ma dentro al Riva Turbo abbiamo anche un assetto di prim’ordine dal punto di vista musicale. Ci sono ben sette driver. Tre da 60mm sono attivi, ciascuno collocato su un canale amplificato indipendente con 15W di pressione sonora e 4 sono radiatori passivi. Se si pensa che anche buone casse Bluetooth di concorrenti prestigiosi (come Bowers & Wilkins con il T7) hanno solitamente due drivers attivi (magari da 10 o 12W) e due passivi e quando va davvero di lusso (come nel SoundLink di Bose) ne hanno sei in tutto, già questo dovrebbe dire che Riva ha fatto davvero sul serio con la componentistica, senza risparmiarsi in nulla.

Riva Turbo X

Riva Turbo X, che cosa fa

Riva ha dotato il Turbo X di una serie di funzioni che non abbiamo mai visto altrove

Tra le funzioni mai viste altrove c’è una modalità giradischi con preamplificazione Phono. Collegando un piatto, quello classico per le registrazioni in vinile (purchè abbia una preamplificazione se si cerca una certa qualità), e attivando una speciale modalità “turntable” (premendo insieme i tasti “+” e “-“ insieme per tre secondi), il Riva X riduce la compressione audio e aumenta il guadagno in ingresso, trasformandosi in un sorta di cassa per nostalgici della musica e di tutti coloro che hanno in casa una collezione di vecchi dischi.

Riva ha infilato nel suo Turbo X due funzioni speciali, Trillium Surround, che aumenta la spazialità del suono e Turbo che aumenta la potenza (più avanti qualche dettaglio) e creato una applicazione iOs e Android, RIVA Turbo X Ground Control, che controlla le funzioni base della cassa. Riva X è un prodotto Made For iPhone e iPad e quando viene attivato il primo abbinamento, ci viene chiesto di scaricare proprio questa applicazione che ha un design molto scheuomorfico (come le vecchie applicazioni Apple), e funziona piuttosto bene. È in grado di capire se il Riva Turbo X è connesso e ci offre la possibilità di gestire funzioni come accensione, volume, mute, livello della batteria.

L’attivazione dell’abbinamento è immediato e intuitivo. Si preme il tasto Bluetooth, una voce con accento britannico ci dirà che Turbo X è in modalità abbinamento. Basterà poi toccare il suo nome nella lista dei dispositivi Bluetooth sul telefono, per registrarlo.

La cassa tiene registrati fino a 8 differenti dispositivi. L’ultimo acquisito ha sempre la priorità sugli altri e quindi se Riva Turbo X lo trova in prossimità, sarà a quello che si collegherà. L’attivazione in ogni caso è rapida e immediata e la distanza di funzionamento è quella tipica di ogni buon prodotto Bluetooth: un quindicina di metri anche con di mezzo porte e pareti.

Infine la Riva Turbo X è la prima cassa bluetooth che abbiamo maneggiato ad essere dotata di un microfono per vivavoce con effetto soppressione del rumore. La chiamata in voce ha risultati molto buoni anche grazie ad un processo di equalizzazione, altra cosa mai vista in casse simili, che si focalizza sulle frequenze tipiche della voce umana. Potremo anche parlare da una distanza significativa, restando sempre perfettamente udibili dal nostro interlocutore.

Riva Turbo X, come suona

Ma se già dal punto di vista della qualità costruttiva e delle funzioni, Riva Turbo X si dichiara come un prodotto di alto livello, è nella riproduzione musicale che diventa molto chiaro che non siamo di fronte all’ennesima cassa wireless. Dopo il rodaggio dei drive, operazione più che consigliata, indispensabile, per qualunque dispositivo audio di un certo livello se si vuole valutarne la risposta, Riva Turbo X ci è apparsa come il miglior sistema audio wireless che abbiamo mai utilizzato, stupendoci per potenza, impatto sonoro, dettaglio, fedeltà e bilanciamento tonale.

Chi è interessato alla qualità della musica, in particolare, sarà meravigliato in primo luogo dalla capacità, inusuale, di questo accessorio di produrre un suono estremamente naturale, perfettamente coerente a tutte le frequenze. Non siamo, insomma, di fronte alla ennesima cassa che scolpisce e reinterpreta il suono, operazione per altro viene già fatta dagli artisti negli studi di registrazione e dalla quale chi costruisce una cassa dovrebbe astenersi visto che è parte di un processo artistico e non tecnico, ma lascia che sia la musica stessa a prendere il sopravvento così come essa era stata pensata.

Nonostante, o forse proprio per questo, sia evidente il fatto che Riva ha voluto creare un diffusore assolutamente neutro, sono i toni medi e la voce umana ad avere conquistato le nostre orecchie, una qualità che si manifesta chiaramente in brani d’ambiente come Orinoco Flow di Enya e in Somewhere Over The Rainbow (nella versione originale dell’album Facing Future) dove il canto flebile di Isreael Kamakawiwo’ole viene gestito in maniera mirabile, mentre l’ukulele l’accompagna in maniera discreta ma coinvolgente. La stessa capacità di riprodurre la voce umana, ma in questo caso affiancata anche da una definizione molto buona del suono, si percepisce in Englishman in New York di Sting ed in Rocket Man; soprattutto nel brano di Elton John, come in Rosanna dei Toto, emerge una significativa precisione della riproduzione non solo nei medi ma anche in una vasta gamma di frequenze confinanti.

La controprova l’abbiamo cercata in brani difficili come l’acustica di River and Sticks di Oakhurst e Cajun Interlude di Adrian Legg, la cui resa non esitiamo a definire come entusiasmante, per agilità, calore del suono e definizione, e nell’altrettanto complicato per casse di qualità bassa (e anche media…) come Axel F. Il brano strumentale di Harold Faltermayer è intessuto di medi e bassi, con dei ticchettii e piccoli spazi di silenzio sui quali hanno faticato anche prodotti di alcuni grandi nomi quando abbiamo avuto modo di mettereli alla prova.

La Riva Turbo X, infine, non delude neppure quanto viene chiamata a presentare musica incentrata sui bassi. In Bass Can U Hear Me la quantità di aria spostata non appare, fisicamente (mettendo una mano davanti alla griglia) a prima vista considerevole, ma la le note di Beat Dominator vengono comunque resa in maniera molto buona grazie ai ben 4 radiatori passivi che collaborano uno con l’altro. Lo stesso si deve dire con altri brani come It Ain’t Hard To Tell di Nas o Silent Shout di The Knife le cui note su frequenze basse sono molto percepibili e restano sempre controllate anche ai volumi più alti, senza distorsioni o eccessi, così anche i fan di questo tipo di musica resteranno soddisfatti.

Buona, comparabilmente alle dimensioni, la spazialità del suono. Collocando la cassa nella posizione consigliata da Riva (in prossimità di un angolo o con una superficie liscia a fare da sfondo alle sue spalle) si ottiene un buon effetto palco. Un risultato migliore si spunta invocando la funzione Trillium Surround, una tecnologia proprietaria (controllata dal tasto “S” sulla cassa) che fornisce l’impressione che il suono provenga da intorno al Riva Turbo X e che fa un lavoro decisamente buono.

In questa ottica abbiamo provato brani come i Carmina Burana nella versione della London Philarmonic Orchestra, la Suite Bergamasque di Debussy e l’overture del Guglielmo Tell, constatando che anche chi ha a cuore la musica classica potrebbe trovare nel Riva Turbo X un buon compagno di viaggio. Ovviamente non potrete pretendere la spaziosità e la grandiosità di un impianto stereo vero e proprio a casse multiple, ma la resa resta eccellente per un dispositivo di queste dimensioni.

Riva Turbo X

Se, infine, vi state facendo qualche domanda sulla potenza, sappiate che la Riva Turbo X è di gran lunga la più potente cassa wireless a batteria che abbiamo mai sentito suonare. Già messa a mezzo volume (cosa che abbiamo fatto per rodare i driver) potrebbe suonare troppo forte per una stanza di dimensioni medie. Al massimo non crediamo sia sopportabile a lungo da due o tre metri di distanza; il suono che esce dai sette altoparlanti è incredibilmente robusto e senza alcuna distorsione percepibile, neppure sulle note più basse. E se questo non vi bastasse, magari perché volete sonorizzare una festa in giardino, potete attivare la modalità turbo, una funzione che (al netto del bizzarro ed evitabile suono di “accelerata” di motore che manifesta la sua attivazione…) entusiasma.

La tecnologia, merita qualche cenno in più perché è davvero originale oltre che esclusiva.

Si richiama attraverso l’app o un bottone sulla cassa. Il suono a quel punto viene compresso su bassi per ridurre il rischio di danni o distorsioni eccessive e il volume viene poi aumentato di 7 dB, per un totale di ben 100 dB, lo stesso livello di pressione sonora, per capirci, che genera un trapano a muro, che producono un trattore, un martello pneumatico o un aereo al decollo da 300 metri di distanza oppure, per restare a tema, che si ha in una discoteca.

Questo per alcuni tipi di musica produce un eccellente risultato con un una perfetta equalizzazione dei suoni nelle tonalità giuste che danno una reale spinta alla musica. Si deve solo avere cura di tenere in considerazione che il processo di compressone del suono e il volume più alto incidono in maniera massiccia sulla batteria: l’autonomia si riduce da 26 a sole 6 ore, sufficienti comunque per un affollato party all’aria aperta (e buona fortuna con i vicini…).

In conclusione

Al termine del nostro giro di prova possiamo dire senza dubbio che la Riva Turbo X è la migliore cassa wireless a batteria che abbiamo mai provato nel corso degli ultimi anni. Tra le tante che ci sono passate in mano ne abbiamo viste di più leggere, di più portatili e più resistenti, forse anche di più piacevoli esteticamente, qualcuna si avvicina come qualità del suono, ma non ce ne sono in grado di combinare così tante eccellenze in un solo pacchetto. Riva Turbo X raduna in sé tutto: qualità costruttiva, grande ergonomia di utilizzo, durata della batteria, funzioni utili basate su tecnologie originali, una applicazione che fa tutto quel che serve come un vero telecomando, unite ad una definizione, una precisione del suono e una potenza eccezionali per la tipologia del dispositivo.

Tutto questo non sarà chiaramente sufficiente a convincere gli audiofili a gettare dalla finestra il loro stereo da salotto. Ma se un giorno un audiofilo decidesse di dismettere il suo classico e radicato scetticismo nei confronti dei un dispositivo Bluetooth per mettersi ad ascoltarne uno, se questo fosse il Riva Turbo X siamo certi che sarebbe tentato di comprarlo, facendo cadere almeno in parte i suoi preconcetti. Chi non si definisce audiofilo, non ha le stesse inibizioni per la musica in wireless e cerca il meglio senza l’ossessione per il marchio, non deve invece esitare un secondo: il meglio è il Riva Turbo X.

Riva X Turbo è in vendita in Italia con distribuzione Hifight ad un prezzo di  349 euro

[usrlist Design:4 Facilità-d’uso:5 Prestazioni:5 Qualità/Prezzo:5]

Pro

– Eccezionale qualità sonora per un dispositivo Bluetooth
– Batteria con autonomia senza paragoni
– Funzioni esclusive ed utili
– Design e qualità costruttiva di primo livello

Contro

– Peso significativo per un prodotto portatile

 

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