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San e Nas: i pro e i contro di due tecnologie critiche per Apple

Apple ha scelto SAN, cioè Storage Area Network, anziché NAS, cioè Network Attached Storage. Due filosofie opposte e dai risultati assolutamente differenti per le proprie soluzioni basate sull’archiviazione di grandi mole di dati, fattore oggi critico per molti impieghi compreso grafica, audio e video digitale. Vediamo le caratteristiche delle due tecnologie.

NAS sono delle periferiche di storage dotate di capacità  di calcolo (di logica, cioè) che possono essere raggiunte attraverso un network locale. In questo modo più utenti possono accedere all’insieme di dischi dedicati allo storage primario – o online – in modo veloce ed autonomo, senza rischi che la caduta di una delle macchine comporti la perdita di connessione al sistema.

Solitamente le soluzioni NAS vengono organizzate secondo le logiche di partizione RAID, che offrono la caratteristica di notevole flessibilità  e sicurezza, utilizzando sistemi di ridondanza per ottimizzare la velocità  di accesso e ridurre il rischio di perdita di dati causati da problemi di meccanica provocabili da utilizzi che stressano fortemente l’hardware dei dischi.

La caratteristica dei sistemi NAS è l’economicità : vengono inseriti all’interno della normale rete Ethernet (quindi la loro velocità  è limitata non solo dall’ampiezza di banda massima della rete ma anche dal carico di lavoro e dalla qualità  di router e switch utilizzati) e possono funzionare in ambienti tra di loro molto eterogenei. Utilizzano un sistema di trasmissione basato sui file, come il NFS oppure il CIFS di Microsoft.

Il SAN è completamente differente. Se con il cugino condivide il fatto di essere basato su di un hardware dedicato (in questo caso dei Disk Array Controllers), è dedicata anche la rete di connessione che collega tra di loro le differenti entità  SAN con i differenti server. In pratica, è un secondo network parallelo a quello sul quale circolano comunicazioni e dati normali.

Un’altra caratteristica è la tipologia del network SAN: si tratta di sistemi in fibra ottica, che garantiscono non solo molta velocità  ma anche una grande banda passante. La logica dietro alle implementazioni è quella Scsi, tanto è vero che si chiama iScsi (per sottolineare l’uso di fibra ottica) uno degli standard di comunicazione in ambito SAN (l’altro è il Fibre Channel Protocol).

Non solo in questo modo non viene saturata la rete Ethernet, ma è anche possibile espandere con maggiore flessibilità  il network SAN, aggiungendo soluzioni raid di Disk Array Controllers in un secondo momento.

Il maggior problema tecnologico delle soluzioni SAN deriva dalla scarsa standardizzazione delle soluzioni in fibra ottica, che hanno differenti implementazioni a seconda dei produttori. In questo la politica di Apple è critica, perché fin dal rilascio dei nuovi Xserve G5 l’azienda di Cupertino ha investito molti soldi ed energie nella realizzazione di strati di logica e driver per l’integrazione del maggior numero possibile di sistemi di comunicazione basati su fibra ottica.

In questo senso, volendo fare un paragone con il mondo consumer, Apple sta ripetendo il “miracolo” che oggi diamo tutti per scontato che ha fatto con iPhoto: qualsiasi macchina fotografica digitale in commercio è “vista” da Mac Os X senza problemi e senza bisogno di installare driver. La stessa cosa succede anche per le schede per la connettività  via fibra ottica: l’integrazione nel pacchetto di driver di Mac Os X Server 10.3 è tale da far gridare al miracolo i sistemisti che si sono chiesti al momento dell’installazione dei nuovi server se avrebbero “visto” i costosi hardware basati su fibra ottica. Li hanno visti, senza problemi.

La scelta della soluzione Xsan di Apple appare quindi giustificata non solo da un punto di vista del lavoro già  fatto per l’integrazione, ma anche da un punto di vista strategico: la maggior velocità  di trasmissione e la prospettiva di crescita in un futuro delle soluzioni SAN rispetto a quelle NAS è maggiore. Inoltre, con le tecnologie come Rendezvous non è in realtà  necessario investire ulteriormente per realizzare una condivisione di risorse all’interno di una normale rete di Mac su Ethernet o Wi-Fi. Le cose cambiano per le scelte di mercati critici, come la biomedicina o l’elaborazione video, che hanno bisogno dello stato dell’arte tecnologico al minor prezzo possibile. Obiettivo raggiunto.

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