Gli avvocati di Uber hanno fatto ormai l’abitudine a passare da un tribunale all’altro per risolvere questioni legali di tutti i tipi ma l’ultimo avvenimento è particolarmente curioso. Stando a quanto riporta il quotidiano Le Figaro, un uomo di affari della Costa Azzurra ha citato in giudizio il servizio di trasporto automobilistico privato perché, a suo dire, è stato causa del divorzio chiesto dalla moglie: quest’ultima ha seguito i vari viaggi del marito, sapendo di volta in volta quando l’uomo si spostava, inclusi anche i viaggi per tradirla. Al Tribunal de grande instance di Grasse l’uomo ha chiesto un risarcimento pari a ben 45 milioni di euro.
Sull’iPhone della consorte, l’uomo aveva momentaneamente scaricato l’app per sfruttarla per breve tempo. Anche dopo la disconnessione sembra che a causa di un bug il sistema ha continuato a inviare notifiche sui viaggi del marito. Anche se le notifiche non indicavano gli esatti spostamenti dell’uomo, la donna è riuscita in qualche modo ad avere le prove dell’infedeltà del marito. Uber spiega che cancellando da un dispositivo un account per un breve periodo (meno di quattro settimane) è possibile ripristinarlo senza bisogno di rigenerare i token legati al dispositivo. Terminato quel periodo, l’account verrà chiuso e non sarà possibile recuperarlo. È probabilmente questa la “défaillance tecnica” che ha consentito all’ex consorte dell’uomo di seguire gli spostamenti del marito fedifrago.
