Come più volte abbiamo avuto modo di rimarcare la legislazione italiana ha da non molto autorizzato ufficialmente l’uso commerciale di Wi-Fi, ma con stretti controlli sull’identità di chi vi accede, se da un lato preserva (furbizie e sotterfugi a parte) la sicurezza della rete, d’altro canto “taglia le gambe” ai cosiddetti hot-spot pubblici… quelli veramente pubblici, come quelli che abbiamo spesso testato e raccontato su queste pagine, viaggiando all’estero.
Ma forse la soluzione è tecnologica e non burocratica.
A dimostrare che per mantenere il più possibile sicuro il web, varie soluzioni hardware/software e i log registrati sui server ormai alla portata di tutti, sono più che sufficienti, vi è il caso della FCC – Federal Communications Commission statunitense.
Nella sede di Washington D.C., del severo ente delle comunicazioni nord americane, al 445 della Dodicesima Strada, chiunque visiti gli uffici federali, può con mezzi propri (un portatile dotato di scheda Wi-Fi in standard 802.11b ma anche, a sorpresa, 802.11a) accedere, senza nessun obbligo di dichiarazione d’identità o pagamento alcuno, alla rete wireless appena installata. Si tratta comunque di un network separato da quello interno della FCC.
“Quando venite alla FCC lasciate i cavi a casa vostra, abbiamo abbracciato la potenza del Wi-Fi, la libertà e la convenienza dell’accesso a Internet in modalità senza fili e abbiamo voluto offrirla ai nostri visitatori” è stata la dichiarazione di Michael K. Powell, presidente della FCC.
Certamente si tratta di una azione d’incentivazione di Wi-Fi ma anche decisamente utile ai passanti che ne vogliono fare uso, senza complicazioni o perdite di tempo.