E’ arrivato anche nelle librerie Italiane e tradotto nella nostra lingua “The Second Coming of Steve Jobs”.
Il volume esce per i tipi di Arcana, una casa editrice che conta nel suo catalogo una serie di volumi che si rivolgono ad un pubblico alla ricerca di letture nel campo della musica, della fiction e della cultura pop.
Proprio in Arcanapop si colloca “I su e giù di Steve Jobs”, questo il titolo italiano.
A chi non fosse a conoscenza del contenuto del libro, di cui Macity ha parlato a lungo alla fine del 2000 quando venne pubblicato negli USA, ricordiamo che si tratta di una biografia del fondatore di Apple, con particolare riferimento ai giorni della sua partenza da Cupertino seguita dalla fondazione di NeXT. Di Jobs si tratteggia la figura umana, i contrasti nel carattere la difficile personalità , le scelte in campo imprenditoriale.
L’opera di Alan Deutschman, un giornalista di Vanity Fair e specializzato in biografie non autorizzate, come abbiamo già avuto modo di scrivere da queste pagine, venne a lungo contrastata dallo stesso Jobs che aveva cercato in ogni modo di fermarne o perlomeno di renderne difficile la pubblicazione.
Il profilo di Jobs che scaturisce dal libro di Deutschman è quello di un uomo controverso ossessionato dalla volontà di essere un leader ma incapace di ottenere rispetto e considerazione senza ricorrere ad atteggiamenti intimidatori e a volte dispotici che lo rende incapace di essere amato.
Deutschman non h avuto alcun contatto con Steve Jobs nel corso del suo lavoro di raccolta di dati e informazioni.
Lo stesso Jobs ha più volte declinato la richiesta di un intervista definendo in privato il volume un’opera di taglio grossolano.
Così l’autore si è rivolto ad amici o persone che per i più disparti motivi si sono trovati vicini a Jobs come Hedi Roizen che era alla guida di importanti settori di Apple quando Jobs tornò nella società che aveva fondato cacciandone poi Gil Amelio.
Uno degli aspetti più interessanti tra quelli che vengono affrontati da Deutschman è la “religiosità ” della figura di Jobs, cui fa riferimento anche il titolo in Inglese. Jobs, secondo Dutschaman, sarebbe una sorta di “messia”, un predicatore che suscita sensazioni mistiche e raccoglie intorno a se un popolo di credenti e di adoratori.
Peccato che i riferimenti in questo senso contenuti nel titolo in inglese, che allude ad una epifania mistica, una sorta di ritorno alla fine dei giorni, non si siano potuti mantenere nella versione in Italiano.
“I su e giù di Steve Jobs” è in libreria dai primi giorni di marzo ad un prezzo di 17 euro.
(un grazie ai tanti lettori che ce lo hanno segnalato)