Ieri la UE ha approvato una legge, valida dalla prossima estate, che imporrà una tassa per usufruire di contenuti digitali provenienti da paesi extra Europa.
Una normativa che, nelle intenzioni di Bruxelles, tende a sviluppare maggiormente il mercato europeo (a colpi di protezionismo? ndr).
La tassa sarà applicabile solamente alle trasizioni verso privati (attualmente quantificati attorno al 10% del totale), il cosiddetto business-to-business non sarà toccato.
Claudio Murri, della filiale europea del gigante EDS crede che la nuova normativa sia discriminatoria.
Ovviamente dagli USA arrivano commenti severi, Kenneth Dam sottosegretario del ministero del tesoro USA dice: “è una misura unilaterale e potrebbe causare altre misure unilaterali perché non si è voluto attendere una decisione globale”; Harris Miller, presidente dell’ITAA – Information Technology Association of America, che riunisce 500 marchi statunitensi, rincara la dose: “il mercato europeo si potrebbe chiudere per gli USA”.
Altri rappresentanti dell’amministrazione Bush arrivano a dire che si tratta di una normativa che potrebbe infrangere le regole del WTO – World Trade Organization.
Al contrario, il ministro spagnolo Rodrigo Rato, che presiede in questo periodo la UE, ha dichiarato: “si tratta di una decisione importante, specialmente nel portare le nuove tecnologie dentro l’economia europea”.
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