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Tassa italiana sui CD/DVD in diminuzione? (aggiornato)

Una tassa che riguarda da vicino gli utilizzatori di CD e DVD potrebbe diminuire in seguito ad un emendamento sulla finanziaria in corso di approvazione in questi giorni.
A fronteggiarsi sono le esigenze di commercializza prodotti per la memorizzazione e i rappresentanti di autori ed editori in un botta e risposta che coinvolge come spettatori gli utenti onesti costretti a pagare un tributo che deve rimediare ai guai di chi copia software e musica.

Riportiamo il commento dell’ASMI che rappresenta in Italia produttori e distributori come Artec, Computer Support Italcard, Datarex, Emtec, Emtec Distribuzione Professionale, Fuji Magnetics, HP, Imation, Maxell, Memorex, Panasonic, Philips, Softeam, Sony, TDK, TX, Verbatim e Vivanco.

L’ASMI – Associazione Supporti Multimediali Italiana, esprime un giudizio positivo circa l’emendamento approvato dalla Commissione Bilancio del Senato alla legge finanziaria 2006 che introduce modifiche sostanziali all’attuale sistema impositivo in materia di Equo Compenso introdotto dal decreto legislativo N.68 del 29 aprile 2003.

Attualmente ogni CD o DVD venduto attraverso i canali ufficiali è gravato di un compenso fisso per copia privata, che Produttori e Importatori devono versare alla SIAE, che in alcuni casi è pari al doppio del prezzo di vendita al distributore. Con la modifica proposta, tale compenso per copia privata passerebbe al 10% del prezzo di vendita al distributore.

Data l’entità  del compenso, dal 2003 ad oggi, il mercato ufficiale di supporti ottici è crollato e sono esplose le vendite dall’estero via internet e lo sviluppo del mercato nero con perdite, per IVA evasa, che secondo nostre stime supererà  nel 2005 gli introiti SIAE legati al compenso per copia privata.

A seguito della riduzione reale della tassazione, così come approvata dalla Commissione Bilancio, si ristabilisce una condizione di mercato tale da rendere non più conveniente l’importazione illegale di prodotti.

Inoltre, non è da sottovalutare, l’effetto positivo sui prezzi di vendita dei prodotti che subiranno una sensibile riduzione con speciale riguardo a CD e DVD vergini a tutto vantaggio dei consumatori finali.
Auspichiamo pertanto:

– che l’approvazione in Commissione Bilancio dell’emendamento sulla ridefinizione delle aliquote contenute nell’art. 39 ex d.l. n.68 del 29 Aprile 2003 venga riconfermato durante l’esame dell’aula;

– che l’iter legislativo possa proseguire, senza modifiche sostanziali per riportare ad una situazione di normalità  il mercato dei supporti vergini che è stato, a dir poco, devastato dalla precedente normativa.

Arriva subito la risposta della SIAE sulla questione.

E’ opportuno e doveroso l’intento del Governo di cancellare l’emendamento della Finanziaria riguardante la copia privata sui supporti CD e DVD, l’approvazione dell’emendamento riporterebbe l’Italia fuori dall’Unione Europea.

La normativa vigente era stata introdotta nel 2003 in attuazione della Direttiva Europea sulla società  dell’informazione: in tutti i Paesi UE sono praticati livelli di compensi per diritto d’autore simili o inferiori a quello praticato in Italia.

L’approvazione dell’emendamento proposto o di normative simili, riporterebbe l’Italia fuori dall’UE offrendo il fianco ad una procedura di infrazione degli obblighi comunitari.

Il diritto d’autore non è una tassa, né un’imposta, ma un equo compenso per il lavoro degli autori e degli operatori del mondo culturale, già  colpiti dai tagli al FUS. Non si vede inoltre come una disposizione di tal genere possa trovare spazio in un provvedimento fiscale che riguarda tutt’altra materia.

Altro discorso è invece quello relativo all’evasione del pagamento di questo compenso da parte di ditte produttrici o importatrici inadempienti, fenomeno che la SIAE, la magistratura e le forze dell’Ordine stanno contrastando, a beneficio degli imprenditori onesti e dei consumatori.

Ecco ancora l’ASMI intervenire in risposta alla SIAE.

L’affermazione della SIAE secondo cui l’approvazione dell’emendamento porterebbe l’Italia fuori dall’Europa, dal momento che la Direttiva Europea in questione, la n. 29/2001, non contiene alcuna previsione o obbligo relativo all’entità  del compenso per copia privata. L’eventuale modifica dello stesso, pertanto, non potrebbe mai dare luogo ad alcuna “esclusione” dell’Italia dall’Europa.

ASMI critica inoltre l’affermazione della SIAE secondo cui l’approvazione dell’emendamento proposto o di iniziative simili offrirebbe il fianco “ad una procedura di infrazione degli obblighi comunitari”, dal momento che non esiste alcun obbligo comunitario a carico dell’Italia (così come di qualunque altro Paese UE) di mantenere l’entità  del compenso per copia privata all’attuale livello abnorme. Infine, “in tutti i Paesi UE sono praticati livelli di compenso per diritto d’autore simili o inferiori a quelli oggi praticati in Italia”? E’ vero il contrario: l’entità  del compenso per copia privata attualmente pagato in Italia è di gran lunga più alto della media Europea.

L’emendamento difende gli aventi diritto: con la modifica proposta infatti si introduce l’assoggettamento ad Equo Compenso di prodotti quali memory flash e USB drive, prima esenti, che risolve il grave problema della riduzione del gettito SIAE per copia privata che, a causa della crisi del settore e del dilagare del mercato illegale su CD e DVD, sta costantemente diminuendo. ASMI ritiene quindi che l’emendamento vada nella direzione giusta di risolvere in maniera equa e condivisa i gravi problemi creati dalla precedente normativa.

Le discussioni tra le parti continuano ma o pare che la nuova direzione intrapresa sull’argomento sia chiara: abbassamento della tassa al 10% con sperabili benefici anche per il consumatore finale che però ora dovrà  sopportare una nuova tassa su supporti come drive USB con memoria Flash.

Vi ricordiamo che sugli iPod da tempo grava la tassa altrove ritenuta illegale e quindi restituita.

Aggiornamento: ecco l’ultima dichiarazione dell’ASMI:

ASMI prende atto della decisione del Governo di togliere dal testo finale del maxiemendamento al ddl Finanziaria, approvato oggi presso l’aula del Senato, la norma approvata in commissione Bilancio nella quale si introducevano modifiche sostanziali al vigente sistema impositivo in materia di Equo Compenso introdotto dal decreto legislativo n. 68 del 9 aprile 2003.

La norma approvata in Commissione prevedeva una riduzione del compenso per copia privata al 10% del prezzo di vendita al distributore. Tale proposta avrebbe portato vantaggio per tutti:

– all’Industria, che avrebbe beneficiato della riduzione del mercato nero e delle vendite via internet dall’estero;
– allo Stato, che avrebbe ottenuto un maggior gettito IVA grazie al ritorno dei volumi legati alla vendita legale dei prodotti ;
– ai Consumatori, che avrebbero visto ridursi i prezzi dei prodotti;
– alla SIAE, che avrebbe mantenuto il livello di gettito derivante dall’equo compenso, ora in calo per la crisi del settore.

Ad oggi, infatti, ogni CD o DVD venduto attraverso i canali ufficiali è gravato di un compenso fisso per copia privata, che Produttori e Importatori devono versare alla SIAE, che in alcuni casi è pari al doppio del prezzo di vendita al distributore, con pesanti ripercussioni per gli operatori del mercato e i consumatori finali.

Data l’entità  del compenso, dal 2003 ad oggi, il mercato ufficiale di supporti ottici è crollato e sono esplose le vendite dall’estero via internet e lo sviluppo del mercato nero con perdite, per IVA evasa, che secondo nostre stime supererà  nel 2005 gli introiti SIAE derivanti dal compenso per copia privata.

ASMI è fiduciosa che la scelta del Governo preluda ad una nuova soluzione per il mercato dei supporti ottici. ASMI si dichiara favorevole a collaborare con i Ministri competenti affinché venga individuata una soluzione condivisa entro il 31 Dicembre 2005, termine indicato nel decreto del 2003 quale data entro la quale riformulare la struttura attuale di prelievo per Equo Compenso per copia privata

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