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Trenta giorni con il Mac.

Per chi non lo sapesse, è appena terminato il mese di clausura del giornalista di ZDnet, David Coursey, utente Wintel, che si è imposto di utilizzare solo ed unicamente computer Mac per trenta giorni al fine di vedere se è possibile sopravvivere tra tutte le esigenze lavorative e non di tutti i giorni.

Il buon Coursey si è calato nei panni di un Tom Hanks che, come in “Cast Away“, si ritrova suo malgrado su un isola deserta costretto a tirare avanti coi mezzi che l’ambiente gli poteva mettere a disposizione.
Oppure, vediamola come una trasposizione del reality show di grande successo “Survivor” (solo sulla CBS negli Stati Uniti, qui, è stato un fallimento totale durante la sua prima stagione di vita su Italia Uno a Bocas del Toro, al largo di Panama), dove Coursey deve tentare di superare prove ardue come vedere filmati sul web in standard diversi da QuickTime, provare ad evitare tutti gli EXE e cercare di capire cosa siano i SIT, trovare update per le versioni Mac dei suoi applicativi, etc.
I computer Mac presi in considerazione sono stati un desktop PowerMac G3 ed un portatile iBook con Mac OS X e Mac OS 9.x.
Coursey ha quindi spento il suo PC Wintel e giornalmente aggiornava il suo pubblico dalla radio del suo gruppo editoriale.
Alla fine ecco il suo resoconto, che comincia con una domanda: “che succede a trasformarsi da Mac voyeur a Mac user?”.
Con Office per Mac non ha avuto alcun problema a scambiare file coi suoi colleghi con PC; Access non esiste per Mac ma in compenso ha scoperto che FileMaker Pro è molto meglio; ha sentito la mancanza di FrontPage (forse perché non ha cercato alternative, ndr); per lo scambio di file le soluzioni migliori sono state iDisk di Apple (accessibile anche da un PC) e i CD-R oppure Zip, ma è stato apprezzato molto la semplice creazione dei PDF in Mac OS X; per quel che riguarda la posta elettronica, Outlook esiste su Mac ma Entourage gli è piaciuto ancora di più.
Insomma un Mac è molto più semplice da usare di un Wintel per molte tipologie d’uso, Coursey trova che però se qualcuno si occupa intensamente di finanza o giochi, un PC sia ancora la scelta migliore.
Per chi ha necessità  di collegarsi in varie reti, Mac OS X è la scelta definitiva, anche perché tutto l’hardware necessario è compreso ed integrato.
Quanto ai costi, i Mac sembrano ancora superiori rispetto ai PC ma viste le dotazioni di serie sono assolutamente concorrenziali.
Mac OS X necessità  di un po’ di training ma poi si fa apprezzare.
AirPort di Apple è incredibilmente ben funzionante anche con altri prodotti WiFi di marche diverse.
Non ci sono un numero di applicazioni equivalenti su Mac a quelle che ci sono su PC ma chiediamoci anche quante servono veramente, in ogni caso, se obbligati esistono emulatori Windows che sopperiscono, certo si tratta di una spesa aggiuntiva.
Tirando le somme una risposta definitiva di cosa sia meglio, Coursey si riserva di darla dopo lunga meditazione.
Attendiamo impazienti.

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