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Tutto il software di Apple per la vostra iLife e per la produttività 

Si delinea più chiaramente la strategia di Apple per le iApps, introdotte due anni fa. Dopo aver aggiornato iTunes e rilasciato la versione definitiva di iSync pochi giorni prima del keynote, Steve Jobs ha aggiornato praticamente tutti i programmi che sono alla base del Digital Hub, il centro della vita digitale. Nuovo iMovie 3, nuovo iDvd 3, nuovo iPhoto 3. Nessun aggiornamento per iTunes, che ha già , come ha detto lo stesso Steve Jobs, molte features non ancora sfruttate a pieno.

La principale novità , però, si chiama iLife. E’ la confezione che racchiude non solo le quattro applicazioni per un prezzo di 49 dollari americani (peraltro tutte scaricabili gratuitamente a parte iDvd), ma anche il quadro completo per l’integrazione dei diversi software. Adesso è possibile interfacciare in modo semplice e lineare le quattro applicazioni alla base del digital hub, come succede ad esempio tra Mail e Address Book. Oltre a miglioramenti nella velocità , sono stati aggiunte nuove funzionalità . iMovie 3 ha adesso una gestione professionale dell’audio, nuove modalità  di trattamento delle fotografie (che vengono inserite direttamente da iPhoto) e una maggiore integrazione con iDvd: creazione dei capitoli e passaggio diretto dei filmati verso iDvd.

iDvd stesso acquista una nuova gestione dei temi di sfondo e una gestione professionale del layout dei progetti. Grazie anche a una riduzione di prezzo dei Dvd vergini (adesso a 3 dollari l’uno), “tutti possono fare lavori bellissimi come i migliori prodotti di Hollywood”, come ha detto lo stesso Steve Jobs.

Infine, iPhoto 2, molto più veloce (almeno durante la demo al Macworld) e in grado – tra le altre cose – di fare un backup completo su cd e dvd. Inoltre, sono state aggiunte funzionalità  semplificate di editing e correzione del colore delle foto scattate, con la semplicità  di un click e senza bisogno di conoscere nessun difficile “trucco” tecnico.

In un anno, ha ricordato Steve Jobs, sono state distribuite 6 milioni di copie di iPhoto, 12 milioni di copie di iMovie e 680 mila copie di iDvd, oltre ai 18 milioni di copie di iTunes, la prima applicazione software a vincere un Grammy award, il prestigioso premio americano per il mondo della musica.

Riunite insieme all’interno di iLife, le quattro applicazioni fanno per il mondo del digital hub quello che Office ha fatto per le applicazioni professionali.

Ma le novità  software arrivano anche da una versione “leggera” del costoso Final Cut Pro, attualmente la prima soluzione software per l’editing video. Si chiama Final Cut Express, mantiene la maggior parte delle funzionalità  del fratello maggiore, come ha spiegato il vicepresidente di Apple Phil Schiller ed è in vendita a soli 299 dollari, meno della metà  del prezzo della versione dedicata al mondo del video professionale.

L’altra, rivoluzionaria coppia di nuove applicazioni, che lanciano il guanto della sfida in faccia a Bill Gates, sono un nuovo browser sviluppato internamente da Apple, Safari, e da Keynote, destinato a sfidare PowerPoint sul suo stesso terreno,

Keynote, che Jobs ha dichiarato di aver utilizzato personalmente come beta-tester d’eccezione durante tutti i MacWorld del 2002, è in grado di esportare le presentazioni in formato Pdf e Quicktime ma, soprattutto, è in grado di aprire e salvare le presentazioni di PowerPoint. Non c’è, per questo lato, più il bisogno del programma di Microsoft. Che oltretutto ha funzionalità  di qualità  inferiori e difficili da utilizzare. Come ha spiegato Jobs, “Noi utilizziamo quello che capiamo”, tirando una silenziosa stilettata ai faraonici programmi di Microsoft e alla loro proverbiale farraginosità .

Ma la vera sorpresa finale si chiama Safari, il browser la cui icona non rappresenta una bussola (per orientarsi nella navigazione) e che sancisce l’autonomia di Apple da Internet Explorer. Voluto per innovare un settore fermo da cinque anni, Safari, già  scaricabile anche se ancora in beta, è open source, più veloce di tutta la concorrenza su Mac (quattro volte più veloce di Interner Explorer e anche del pur velocissimo Chimera) e semplice da usare. Da notare l’uso innovativo dei bookmark, l’integrazione con Google e la possibilità  di tornare al sito originario di una pagina, senza dover pigiare il pulsante “back” una infinità  di volte.

Nessuna novità  di grande impatto, invece, per quanto riguarda i servizi DotMac di per sé, che rimangono per adesso allo stesso livello di prezzo e di funzionalità  precedenti tranne la possibilita di gestire la rubrica indirizzi online e maggiori capacità  di sincronizzazione. Il cammino dell’integrazione tra le applicazioni e i servizi di Apple per adesso è concentrato sul software da installare sui Mac. In un prossimo futuro, si può immaginare, verranno aggiunte anche nuove funzionalità  alla parte online della strategia di Apple.

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