Apple, dopo essere stata una delle prime società al mondo a soffrire degli effetti indesiderati di un aumento dei prezzi di alcune componenti, potrebbe essere anche la prima a beneficiare di una inversione di tendenza. Lo sostiene la società di investimenti UBS Warburg.
In un rapporto ai suoi clienti l’analista Don Young ha infatti rivisto al rialzo i profitti per il trimestre di Cupertino citando il ribasso di alcune parti che avevano portato alla non facile decisione di alzare il listino dell’iMac.
In particolare, secondo UBS Warburg, Apple potrebbe godere del ribasso della memoria DRAM e di altre non precisate componenti che aumenterebbero i margini lordi in maniera significativa, intorno allo 0,5%. Questo a fronte di un ingente quantitativo di ordini per gli iMac raccolto proprio mentre i prezzi erano più alti, significherebbe un ritorno sensibile per il bilancio dei 90 giorni in corso.
In aggiunta a questo Young ha rilevato un a robusta domanda altri prodotti, come ad esempio iPod le cui vendite potrebbero superare le 52.000 unità previste.
«Apple – dice Young – non deve più essere vista come una realtà che combatte per conquistare quote di mercato, ma come un produttore che si rivolge ad un pubblico esclusivo per catturare una domanda di prodotti sofisticati»
Secondo UBS Warburg Apple potrebbe denunciare al termine del mese di giugno, quando si chiude l’attuale trimestre, profitti per 14 centesimi di dollaro per azione invece che 12 centesimi per azione come previsto. Al termine dell’anno i profitti potrebbero essere di 56 centesimi invece che di 54.